“Entro 5 anni saremo immortali”: Ultim’ora, la scienza ce l’ha fatta | Ma il grosso del merito è dell’IA

L'uomo sarà immortale, le previsioni per il 2030 - lagazzettadiviareggio.it - 20250604

L'uomo sarà immortale, le previsioni per il 2030 - lagazzettadiviareggio.it (Foto depositphotos)

L’immortalità non è più una condizione possibile solo nei film di fantascienza: la tecnologia e la scienza sono riuscite nell’impresa.

Vivere per sempre è possibile? Finora sembrava che questa domanda potesse avere una sola risposta – “no” – ma il connubio e la collaborazione tra scienza e tecnologia potrebbero rendere l’immortalità una condizione possibile.

Se fino a questo momento la morta era considerata una delle certezze imprescindibili della vita di ognuno, le previsioni degli scienziati anticipano che tra pochi anni tutto cambierà.

La svolta epocale ci sarà tra cinque anni: nel 2030, secondo uno dei più importanti scienziati, gli uomini avranno la possibilità di vivere per sempre.

A rendere possibile questa condizione sarà soprattutto l’intervento dell’intelligenza artificiale: già diventata parte attiva della nostra quotidianità, a breve collaborerà con la scienza per un cambiamento destinato a scrivere la storia.

Le previsioni di Ray Kurzweil

Ray Kurzweil è un ingegnere ed ex dirigente di Google, riconosciuto a livello globale come uno dei più noti scienziati e futurologi. Premiato con la prestigiosa National Medal of Technology, è stato il primo a prevedere l’avvento di intelligenza artificiale, smartphone e assistenti vocali negli anni Ottanta, quando nessuno credeva che tutto ciò fosse possibile. E sempre Kurzweil ha anticipato che nel 2030, grazie all’intervento dell’intelligenza artificiale, gli uomini saranno immortali.

Tale previsione lascia sbalorditi, ma potrebbe avverarsi con molta probabilità. La visione dello scienziato troverebbe fondamento nei progressi compiuti dalla nanotecnologia, dalla robotica e dall’ingegneria genetica. L’immortalità umana, infatti, potrebbe diventare una realtà se la medicina inizierà ad impiegare i nanobot, ovvero microchip che, inseriti nel flusso sanguigno, avranno il compito di monitorare lo stato di salute degli individui, riparando le cellule e prevenendo l’insorgenza di malattie.

Le previsioni della scienza sull'immortalità dell'uomo - lagazzettadiviareggio.it - 20250604
Le previsioni della scienza sull’immortalità dell’uomo – lagazzettadiviareggio.it (Foto Instagram @trapitaly)

Come agirà l’intelligenza artificiale

L’uso dei nanobot nell’essere umano, dunque, servirà per prevenire le malattie prima ancora che si manifestino, riparando i tessuti e le cellule e rigenerando il corpo umano a livello cellulare. Ma che ruolo avrà l’intelligenza artificiale nell’immortalità dell’uomo? Secondo Kurzweil entro il 2029 l’IA raggiungerà gli stelli livelli di quella umana, tanto che potrebbe diventare difficile distinguere una dall’altra. Oltre ad uguagliare l’uomo, l’IA si fonderà con la coscienza umana potenziandone la memoria, la percezione e le capacità decisionali.

Non vi sarà alcun conflitto tra intelligenza umana e artificiale, ma quest’ultima diventerà una sorta di estensione delle facoltà naturali dell’essere vivente. Ma in una società in cui l’uomo, immortale, è estremamente dotato anche dal punto di vista cognitivo, cosa succederà? Il mondo dovrebbe iniziare a prepararsi ad una simile condizione e al sovraffollamento della  Terra.