Secondo Seravezza Progressista, a più di un anno dal suo insediamento, la giunta Alessandrini ha portato a conclusione o annunciato l’inizio di lavori esclusivamente legati a progetti che erano stati pensati, approvati e finanziati dalla precedente amministrazione: dall’efficientamento della rete di energia elettrica pubblica con un consistente risparmio annuo sul bilancio comunale in termini di bollette; al terzo lotto Palazzo Rossetti, manutenzioni straordinarie dei cimiteri di Seravezza e Querceta, alla nuova struttura per servizi al Buon Riposo, la palestra della scuola Pea, l’efficientamento energetico e sismico della scuola di Ripa e del Palazzo Municipale, fino alla stazione di Querceta, “per non parlare del milione e centomila euro lasciati freschi in cassa dall’operazione Penny Market”.
“La logica conseguenza - fanno sapere dalla lista di opposizione – “dovrebbe essere che se hai la faccia di bronzo di prenderti meriti non tuoi, almeno dovresti avere anche il coraggio di assumerti le tue responsabilità: è qui che viene fuori l’estrema fragilità degli attuali amministratori che, alla prima difficoltà – vedi la loro scelta di aumentare l’Irpef -, si trasformano in piagnoni, accampano scuse e si mettono a piagnucolare cercando di scaricare le colpe su chi c’era prima”.
“Ma di chi è la colpa - continuano i portavoce Giuliano Bartelletti e Riccardo Biagi – “se avete sprecato soldi pubblici per dodici mesi tagliando continuamente millimetri di fili d’erba in Piazza Matteotti a Querceta, dimenticandovi per altro dell’ottanta per cento del resto del territorio? “
“È un po’ la stessa situazione - ricordano dalla minoranza – “che porta questi baldi amministratori da un anno e più a lamentarsi della Fondazione Terre Medicee (che prima volevano abbattere, ma che ora invece si tengono ben stretta) perché a dire loro avrebbe avuto troppi debiti, tema sul quale verrà presto fatta chiarezza. Ma omettono di confrontare la situazione di oggi a quella da “dopo guerra” del 2001. Qualcuno si ricorda della situazione funzionale e paesaggistica di allora, campo dei Platani, connesso e diffuso abusivismo edilizio e Scuderie Granducali distrutte e crollate al suolo?”
“Alla fine - concludono Biagi e Bartelletti – “la prima verità è che non è facile passare da essere amministratori nel secolo scorso, quando il bilancio pubblico si poteva gonfiare di residui attivi e passivi, al tempo contemporaneo nel quale, finalmente e per fortuna, si devono rispettare regole di gestione delle risorse pubbliche ben più serie e necessarie”.