"Esprimiamo solidarietà, vicinanza e sostegno alla signora Dora e alla sua famiglia, vittime di una mala gestione socio-sanitaria. Leggiamo infatti attoniti che l'amministratore di sostegno di Dora, una signora cosiddetta 'fragile', ha deciso che la signora deve restare chiusa in una RSA, accudita da sconosciuti e senza la possibilità di uscire da tale struttura, nemmeno per una passeggiata accompagnata dai suoi familiari, amici e parenti" esordiscono così l'onorevole Riccardo Zucconi, segretario di presidenza alla camera e Chiara Benedusi, responsabile provinciale dipartimento equità sociale e disabilità di Fratelli d'Italia.
"Ci risulta però che per legge gli amministratori di sostegno non possano decidere in maniera coercitiva e contro la volontà del beneficiario dove quest'ultimo debba risiedere e che, nello svolgimento dei loro compiti, debbano tener conto dei bisogni e delle aspirazioni del beneficiario - proseguono -.
Le decisioni importanti come quelle relative alla dimora del paziente e al suo stile di vita devono pertanto essere frutto di un progetto il più condiviso possibile tra beneficiario e amministratore e non una decisione unilaterale di quest'ultimo, come nel caso di Dora; tali scelte devono inoltre rispettare il più possibile le volontà e le aspettative del beneficiario e conciliarsi con quelle che sono le sue patologie e la sua disponibilità economica - precisano Zucconi e Benedusi -.
Nel caso in questione non ci pare che sia stata rispettata la volontà della persona fragile, né quella dei suoi familiari: non crediamo si possa rimanere indifferenti di fronte alle sofferenze e alle ingiustizie, i rapporti umani specialmente fra familiari e parenti, vengono prima di qualsiasi altro interesse e ci auspichiamo che le volontà della signora Dora e della sua famiglia vengano quanto prima rispettate e lei possa finalmente tornare a casa e in rapporto stretto con la propria famiglia" concludono.