I coordinamenti di “No Asse” e “La Lecciona non si tocca” tornano a contestare le dichiarazioni del sindaco di Viareggio Del Ghingaro in merito all’ormai “leggendaria” questione della realizzazione dell’Asse di penetrazione, ossia della strada per il porto che il comune vuole a sud dello stadio dentro la pineta.
Secondo i due coordinamenti “i discorsi del sindaco sono solo proclami, privi di dati, imprecisi o addirittura non corrispondenti vero” e per questo motivo chiedono un incontro aperto a tutta la cittadinanza per spiegare in che modo la soluzione risulti conveniente per la città ed i suoi abitanti.
Relativamente alla questione del regolamento urbanistico citata dal sindaco, i due coordinamenti rispondono affermando che “Il regolamento urbanistico adottato nel 2020 non è entrato nel merito del tracciato dell’Asse perché è tuttora vigente il Piano Strutturale del 2004 che prevede il percorso a nord dello stadio utilizzando la viabilità esistente, poiché dallo Studio d’Incidenza risulta più economico e di minor impatto ambientale, e non prevede l’abbattimento di case e lo sventramento della pineta. E’ peraltro ancora pendente un ricorso al TAR presentato dagli inquilini della palazzina che dovrebbe essere “sacrificata”.
le questioni da chiarire sarebbero anche altre rivolte direttamente al sindaco rispetto al suo operato:
“chiediamo al Sindaco perché, nei suoi ormai sette anni di (in)contrastato domino della città:
1. non abbia preso in considerazione il percorso a nord che ha costi notevolmente più bassi, non abbatte casamenti, non sventra la pineta. Perché non va bene?
Che risultati hanno dato gli studi, che immaginiamo abbia commissionato, relativamente ai flussi di traffico e alle reali esigenze economico-urbanistiche dell’Asse di penetrazione?
Perché non si è ancora messo mano alle opere che potrebbero considerevolmente risolvere il problema del traffico in Darsena: i sottopassi ciclopedonali all’altezza di Via San Francesco e della
Stazione Vecchia per collegare le periferie al centro, i relativi parcheggi scambiatori?
Perché non è stato fatto un piano di riorganizzazione e potenziamento dei mezzi pubblici per un agevole e veloce collegamento fra i diversi quartieri cittadini?
Perché non si vuole tener conto del progetto partecipativo, finanziato dalla Regione Toscana, nel quale i cittadini hanno chiesto la realizzazione del Piano Urbano per la mobilità dolce?”
Inoltre, sempre sulle recenti posizioni di Confindustria “No Asse” e “La Lecciona non si tocca” chiedono di” rendere noti alla città i dati economici su cui basa la sua richiesta, fatta a gran voce, dell’Asse; se concorda che l’Asse potrebbe essere ricavato da una diversa organizzazione della viabilità già esistente; se non crede che le esigenze economiche delle categorie dovrebbero trovare conciliazione con gli equilibri del Parco e della città.”
Per finire, il Gruppo Urbanistico del Coordinamento NO ASSE da tempo ha messo a punto un progetto, presentato ben due volte alla città, ma fanno notare, non è mai riuscito a sottoporlo all’amministrazione.