Riccardo Nencini, politico, scrittore e storico insieme a Enrico Pedrelli scrittore e segretario del partito socialista sono stati indiscussi protagonisti della conferenza 1892-2022:130 anni del partito socialista italiano, che si è tenuta sabato 14 gennaio dalle ore 17 a Forte dei Marmi al Giardino d’inverno di Villa Bertelli.
La serata, tutta all’insegna di un importante periodo storico, è stata condotta brillantemente dal moderatore Duccio Checchi e ha attirato un pubblico particolarmente attento alla discussione.
“Quando si deve parlare di storia sono veramente felice” ha commentato il presidente di Villa Bertelli Ermindo Tucci.
Il socialismo italiano è un legno storto fin dall’inizio, molto diverso dai socialismi europei che fioriscono negli stessi anni, la domanda che dovremmo farci a 130 anni di distanza dall’origine è perché questo partito sia un legno storto, così storto che la tempesta che si abbatte dopo il 1917/18 non ha eguali.
Tra i vari argomenti illustrati sapientemente da Riccardo Nencini ha voluto ricordare una citazione di Fëdor Dostoevskij in merito alla sua permanenza a Firenze, durante la quale definisce “la bellezza salverà il mondo” in referimento all’Italia e tiene a precisare lo scrittore russo scrive solo questo in merito al nostro Paese.
Enrico Pedrelli ha portato il pubblico a interrogarsi sul senso dell’esistenza del partito socialista. A parere di Pedrelli è nato perché aveva senso ed è un paradigma che deve far riflettere: “Uno strumento di lotta per la classe lavoratrice, viviamo in un mondo basato sull’immagine, ma un tempo non era così, c’è stata una spaccatura che si basava sulle esigenze, in quegli anni i contadini volevano la terra per produrre dei prodotti, mentre gli operai non volevano le fabbriche. Una spaccatura che resisterà a lungo”.
Un evento che ha fatto emergere quanto il valore storico possa influenzare un Paese e il suo popolo, e che usare i ricordi personali è un danno per ricostruire la storia, la storia e la memoria si muovono su binari diversi come ha evidenziato Duccio Checchi.
Al termine della conferenza si sono tenuti i ringraziamenti e le foto di rito con grande soddisfazione dei presenti per il riscontro positivo dell’evento,.