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Scritto da luca pardini
Cultura
08 Agosto 2024

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L’amore tragico e sconfinato di Cio Cio San, lo spirito d’avventura e la vanità di Pinkerton, lo scontro tra cultura orientale e occidentale; questo e tanto altro è Madama Butterfly, opera in tre atti del maestro Puccini, presentata la prima volta al pubblico 120 anni fa.

Nel tardo pomeriggio di ieri, sul piazzale Belvedere a Torre del Lago, è stata presentata la Madama Butterfly che andrà in scena al Pucciniano il 31 agosto e il 7 settembre. La produzione è il frutto dell’ormai consolidato sodalizio, nato 24 anni fa, tra la regista irlandese Vivien Hewitt e lo scultore giapponese di fama mondiale Kan Yasuda.

A condurre la presentazione è il direttore generale del Festival Puccini Franco Moretti, che in apertura dichiara «sono iniziate oggi le prove, già dense di passione e entusiasmo, di questo spettacolo che nacque nel lontano 2000, quando il maestro Yasuda accettò di collaborare alla realizzazione con la sua arte» e prosegue «ringrazio l’amministrazione comunale, qui presente nella figura dell’assessore Mei, che ha fortemente voluto l’arrivo di questa Madama Butterfly al Pucciniano».

Intervenuto in seguito anche il maestro Yasuda, che ha spiegato la sua visione dell’astrattismo, colonna portante della sua arte, «che permette ad ogni persona di immaginare e dare un proprio significato all’opera in questione».

«Si deve credere molto in un progetto -sono invece le parole della regista Hewitt – per riproporlo a 24 anni dalla sua nascita. Si tratta di uno spettacolo potente, teso e molto dinamico che sicuramente consentirà al pubblico presente di emozionarsi e sentire un grando trasporto. La rappresentazione nasce da un lavoro di mutua disponibilità tra la sottoscritta, il maestro Yasuda e Regina Schrecker (costumista, ndr)». Parlando invece del trascorso personale che la lega al Pucciniano, «sono arrivata a Torre del Lago nell’83 come aiuto regista e da allora non me ne sono più andata».

«Ognuno di noi cerca di mettere una parte di sé in quest’opera – è stato il commento dell’abilissimo direttore d’orchestra Jacopo Sipari – ed è un privilegio per noi che la facciamo. Il mio legame con questo teatro è molto forte, arrivai la prima volta qui, ancora bambino, invitato a vedere proprio una rappresentazione della Madama Butterfly».

Sull’importanza dell’andare a teatro, «in tempi come questi in cui è facilissimo vivere di musica, con tutta la tecnologia che si ha a disposizione, il compito del teatro è quello di dare emozioni, cosa che non è possibile tramite internet o cd».

In chiusura, è intervenuta anche la costumista Regina Schrecker, che ha mostrato un particolare foulard realizzato per l’occasione, rappresentante Cio Cio San in due momenti diversi dell’opera: quando arriva per sposarsi e quando, per anni, aspetta il ritorno del suo sposo. A proposito della messa in scena «non ho mai visto così tanta gente emozionata» ha concluso Schrecker.

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