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Scritto da andrea cosimini
Enogastronomia
01 Maggio 2022

Visite: 405

Sessanta stand. E come si fa a visitarli tutti? Impossibile. Eppure, dietro ad ognuno di essi si cela una storia che meriterebbe sicuramente di essere raccontata. Storie di passione, sudore e sacrificio; ma, soprattutto, di imprenditori eroici capaci di resistere ad innumerevoli insidie: non ultima, la devastante pandemia che, di fatto, ha messo in ginocchio l'economia del nostro paese. 

Ecco allora che, nel frastuono assordante del Real Collegio di Lucca - preso d'assalto da centinaia di visitatori -, l'attenzione non poteva che ricadere su di loro: i piccoli e medi produttori della costa toscana, presenti con un banchetto alla manifestazione "Anteprima vini" organizzata dall'associazione dei Grandi Cru. 

Da dove partire? Eh, bella domanda. Forse proprio dalla signora Marcella Tinghi che, nel lontano 1997, ha deciso di avviare l'azienda agricola "Inserrata", proprio a due passi da San Miniato, coinvolgendo, nel tempo, anche il marito, Alessandro Dolfi, e il figlio Gabriele: "Produciamo, in particolar modo, vini bianchi e rosati - spiega Marcella - perché il nostro è un terreno ricco di fossili, quindi propenso ad avere spiccate sapidità e mineralità". Ed assaggiando un loro bianco toscano, biologico, sangiovese, si coglie tutto l'aroma di fiori di limone e di agrumi: la bocca leggera e genuina, il finale teso e brioso. Ottimo per iniziare.

Spostandosi un poco, saltando a malincuore qualche invitante espositore, è possibile risalire... in alta quota, toccando, metaforicamente, le cime dell'alta Garfagnana. L'enologo Andrea Elmi presenta la sua piccola azienda, "Maestà della formica", con cuore a Careggine: "Le nostre vigne vanno dai 300 ai mille metri di quota - sottolinea -. Il progetto nasce proprio intorno al Riesling, la vigna più alta, che, sinceramente, ci sta dando grandi soddisfazioni nonostante la giovane età. Parallelamente, abbiamo una serie di altre vigne recuperate in altri quattro comuni: nove differenti vigneti secolari, ovvero vecchie vigne in abbandono rimesse in produzione, ma senza stravolgerle, mantenendo le varietà di uva trovata (con tutte le ovvie difficoltà che ne derivano)".

E allora non resta che provare il Riesling di Andrea: la scelta ricade su un rosso GaMo (da GAllicano MOlazzana, le centenarie vigne di provenienza), che mette in luce tutte le caratteristiche di acidità, mineralità e sapidità proprie di questo vino e, in generale, di tutto il suolo della Garfagnana. Davvero speciale. 

A questo punto cosa assaggiare? Magari un calice offerto dal "Podere La Regola" di Riparbella, vicino Cecina. Perché no? Qui si trova un giovane enologo molto preparato, Valentino Nuti, figlio di uno dei due proprietari, Luca e Flavio, all'interno dell'azienda vitinicola dal 2018, dopo aver conseguito la laurea. "L'azienda nasce nel 1995 - racconta Valentino - e i primi vini nel 1998. Noi produciamo, principalmente Cabernet Franc e ottimi bianchi, tra cui lo spumante: metodo classico, a base di Manseng, Chardonnay, e "L'eccezione 60". L'azienda, completamente familiare, conta in tutto 25 ettari". 

Si prosegue e, inevitabilmente, il viaggio riporta in lucchesia. Più precisamente, a San Lorenzo di Brancoli. Qui, un ruspante americano, che però da quattro anni lavora nella nostra zona, in compagnia della figlia del proprietario, Kenza, soddisfa la curiosità degli avventori: "Con la nostra azienda agricola, "Poggio Belvedere", abbiamo un ettaro e mezzo di terreno, tra Gragnano, Brancoli, Aquilea e Margignone. Produciamo due vini rossi e questo è il primo anno che facciamo un bianco". L'assaggio, in questo caso, ricade sul bianco, Vermentino Chardonnay, e sul rosso barricato. Squisiti. 

Giusto una breve pausa e via alla scoperta di nuovi produttori: una radiante ragazza, dal sorriso smagliante, Elena De Gioia, responsabile di vigne e cantina, o, come lei semplifica a favor di pubblico, "vignaiola". Simpatica, esuberante, professionale, Elena introduce l'azienda per la quale lavora, la "Tenuta Dello Scompiglio", situata sulla colline di Vorno, vicino a Lucca: "L'azienda si prende cura di un'area di 200 ettari di bosco, praticamente un piccolo mondo, in maniera assolutamente biologica ed ecosostenibile. All'interno, cinque ettari di vigne, uliveti e... un teatro in cui gli artisti si possono esibire".

Non resta che degustare uno dei vini che Elena suggerisce: in questo caso, la Lavandaia Madre, un sangiovese, colorino, canaiolo, il vigneto più antico da cui tutto ha avuto inizio. Un vino dedicato alle "lavandaie di Vorno" che rispecchia la loro forza ed espressività, ma nello stesso tempo avvolge delicatamente. Favoloso. 

Il viaggio si avvia al termine. Tra un rosé biologico fruttato e saporitissimo, offerto gentilmente da Letizia Martelli e Christian Carignani, della Tenuta "La macchia" di Montescudaio (PI), e un Unné della piccola azienda "Poggio Levante", nella Maremma, un Vermentino del 2018, con la caratteristica di una renana con tappo a vite, davvero non molto comune, c'è da perdersi nei meandri degli stand.

Solo due rapidi 'blitz' prima del gran finale: prima un rosato della "Tenuta Maria Teresa" di San Martino in Vignale (Lucca), buonissimo, fatto con uva Merlot e (in piccola parte) Chardonnay; poi un rosso 'di carattere' della "Tenuta San Beda" di Montecarlo (LU), il "655", dal nome della particella catastale dove vengono raccolte le uve; e, per finire, sempre della stessa tenuta, uno Sciccòr, da una parola della lingua bagitta (ovvero una lingua degli ebrei livornesi) che significa "ubriaco".

Ed ecco il gran finale: "Fattoria di Fubbiano", San Gennaro, colline lucchesi. Una pagina intera di giornale, riportante la notizia del cinquantesimo del Fubbiano rosso (nato nel 1969), celebra il traguardo raggiunto dall'azienda del direttore Marco Corsini. Un traguardo che ha fatto pensare ad una riedizione speciale del classico rosso, uscita in versione riserva: dalla composizione 'classica' sangiovese, canaiolo e ciliegiolo si è passati, infatti, ad una scelta tra le migliori partite di vino ottenute nel 2019. Sublime.

Ma queste sono solo alcune delle storie che si celano dietro i 60 banchetti di "Anteprima vini della costa toscana" che, inaugurata nella mattinata di ieri, continuerà oggi (1° maggio), dalle 11 alle 19, ad accogliere curiosi e appassionati di vino da tutta Italia. Per le restanti, si invita con piacere gli avventori a scoprirle. Per cui, buona ricerca a tutti: il viaggio nel gusto è appena iniziato, non resta che immergervisi!

Foto di Ciprian Gheorghita

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