Pomeriggio ricco di colpi di scena oggi a Forte dei Marmi durante l’inziativa pro Putin organizzata dal Movimento Z (come il simbolo che si trova sui tank russi, che gli organizzatori affermano essere una runa etrusca e che i russi hanno mutuato perché rappresenta “il sovraumano, Dio, la vita e la terra”) che ha proprio oggi debuttato con un sit in previsto inzialmente davanti alla villa di Zelensky a Vittoria Apuana.
L’inziativa infatti, prevedeva la consegna nella busta della posta del presidente ucraino di una missiva di convocazione di Zelensky al tribunale del popolo europeo per crimini contro l’umanità, ma per questioni di sicurezza, è stata dirottata presso il pontile di Forte dei Marmi. Certamente il movimento non ha inziato la sua attività sotto i migliori auspici visto che la pagina Facebook, dopo dieci giorni di attività è stata bloccata perché considerata sotto il controllo del governo russo.
Il movimento che attulamente conta circa 10 sostenitori ma che spers di crescere velocemente, è guidato da Manfredo Bianchi ingegnere e insegnante in pensione che a fine 2017, nel periodo delle commemorazioni delle stragi nazi-fasciste sventolò sul monte Sagro la bandiera della Repubblica Sociale, l’imprenditore Nicola Franzoni, leader dei no vax, finito sotto inchiesta per l’assalto alla sede romana della Cgil e Gianni Musetti, ex giovane consigliere comunale per AN e ora militante in Forza Italia, partito che peraltro secondo Musetti, sostiene la russia, “compreso il senatore Mallegni” dichiara Musetti.
“Il nostro – afferma Musetti – non è un sostegno al popolo russo ma alla comunità europea che viene morsa dagli interessi americani e cinesi”. E sull’invasione russa in Ucraina spiega “non è assolutamente un’invasione è una conseguenza di otto anni in cui Putin ha chiesto alla comunità occidentale di intervenire per far terminare un genocidio di quei popoli di lingua russa colpiti dalla polizia etnica, governativa e non governativa, degli ucraini. La Comunità Europea non ha fatto nulla, la Nato non ha fatto nulla e quindi Putin è stato costretto ad intervenire su quelle repubbiche che si erano sganciate dall’Ucraina e che avevano chiesto l’annessione alla Federazione Russa, per difendere i popoli di lingua russa”.
Nel mirino del movimento quindi c’è anche “la regia di potere e di speculazione finanziaria ed economica e transnazionale, che comanda e gestisce tutto il sitema poltico occidentale. Di tutto questo il capro espiatorio è l’Ucraina, vittima anch’essa perché condannata a pagare anche con la vita dei propri giovani”.
Manfredo Bianchi che si dichiara assieme a Nicola Franzoni nazionalista, se la prende con il governo attuale definendolo “il peggior governo della storia italiana”. “questi partiti che ci sono oggi in Italia “– continua Bianchi – “ sono cosche che difendono il territorio e obbediscono alla cupola internazionale. Non esistono più differenze ideologiche. Sono solo venduti al potere economico internazionale proni alle volontà dell’America”. E sulla Meloni dichiara “per me non è un esponente della destra ma è solo una vile affarista come Draghi”.
Presenti anche alcuni sostenitori russi di Putin come Oksana (che non ha voluto rilasciare il suo cognome),cittadina russo-italiana residente in Sicilia e membro di Fronte di Liberazione Nazionale , la quale tra un video e l’altro, afferma che tutte le associazioni nazionaliste come Soros, Agenda 2030, Nuovo Ordine Mondiale, sono con Putin e per la difesa della sovranità dei popoli. “Putin – afferma Oksana - sta conducendo una guerra che non ha voluto lui. Lui è stato chiamato da tre repubbliche che, tramite un referendum hanno richiesto di entrare come parte della Russia, e che sono stati aggredite dagli Ucraini”. E sull’intervento dell’occidente nella guerra dichiara “non è una loro guerra”. Ultimo colpo di scena la presenza di alcuni giornalisti del primo canale russo, invitati dal movimento, i quali prima non hanno voluto rilasciare dichiarazioni e poi sollecitati dalla domande degli altri giornalisti intervenuti hanno affermato di essere contrari alla guerra, sia da parte russa che ucraina. Non hanno però rilasciato i loro nomi.
Foto Alessandro Vatteroni