Approvato il "Piano di estinzione dei debiti" a conclusione della procedura straordinaria da parte di OSL relativo al dissesto. La procedura si chiude con un anno e mezzo di anticipo rispetto ai cinque anni di legge che decorrono dalla data di approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, ossia 8 gennaio 2021.
A fronte di 19,2 milioni di insinuazioni al passivo, quelle effettivamente ammesse sono state pari a 10.103.187,02, poco più della metà, una rimarchevole differenza fra ciò che era stato dichiarato e valutato e ciò che si è effettivamente verificato.
"Se la massa passiva ammessa (i creditori del Comune al 27.11.2019 data della dichiarazione di dissesto) e la massa attiva del dissesto (le risorse messe a disposizione dell’OSL e sussistenti alla stessa data del dissesto) presentano una differenza di meno di un milione, la situazione è radicalmente diversa da quella dichiarata in sede di dissesto – spiega il delegato al bilancio Adolfo Del Soldato - era stato evidenziato un “buco” di circa 10,8 milioni e l’impossibilità di procedere al riequilibrio. In realtà lo squilibrio era quello dichiarato dall’amministrazione Mungai e del quale era previsto il recupero entro il 2021".
La liquidazione dei debiti fa registrare un saldo positivo di € 5.438.949,04 fra gestione vincolata e non vincolata. L’OSL dà atto che le somme disponibili restituite al Comune sono superiori agli accantonamenti obbligatori. In termini di cassa l’OSL ha infatti avuto a disposizione poco più di 9 milioni, che ha speso per 1,8 milioni per pagare le domande insinuate al passivo, per circa 900.000 per pagare istanze della gestione vincolata, per circa 750.000 euro per spese di procedura, quasi 6 milioni rimangono dunque in cassa e torneranno nella liquidità del Comune. L'Amministrazione ha inoltre accantonato nella gestione ordinaria quasi 4 milioni di euro a garanzia di possibili problemi che fossero tornati indietro dal dissesto.
"Dati e scenario ben diversi da quanto prospettato in fase di dichiarazione di dissesto – commenta Simona Barsotti - si poteva evitare percorrendo altri obiettivi, tanto che ne usciamo senza alcuna operazione straordinaria, senza aver dovuto ricorrere ad alienazioni patrimoniali (beni immobili, impianti, partecipazioni azionarie) o chissà quale altra manovra. A conferma di questo il Comune ha potuto accantonare quasi 4 milioni di fondi a garanzia e presenta un bilancio in perfetto equilibrio che sta tornando ad assicurare i servizi storici".
"Insinuazioni al passivo per 5.726.705,65 non hanno accettato la transazione: più della metà del valore delle istanze ammesse al passivo. Possiamo ritenere questa mancata accettazione come una dichiarazione di fiducia nel Comune di Massarosa, nella sua solvibilità e nella solidità del suo bilancio – spiega ancora Del Soldato - Il modo col quale saranno fronteggiate le posizioni di questi creditori saranno oggetto di valutazioni con assistenza legale, ma in ogni caso dall’OSL torna una liquidità in grado di fronteggiare ed estinguere queste obbligazioni che permangono in capo al Comune".
Tolto chi non ha accettato, e chi è stato pagato al 100% per previsione di legge, hanno accettato di transare istanze per un valore di € 3.749.227,59:per tutte queste l’OSL ha pagato una media ci circa il 50% per 1.828.260,73.
"In sostanza il dissesto ha comportato un pagamento di circa 1,9 milioni in moneta fallimentare – conclude Del Soldato - sottratti alle legittime aspettative dei creditori che hanno accettato di transare, che sono le vere vittime di questa scelta insensata".
"Adesso attendiamo l’approvazione del Ministero – conclude Barsotti - e Massarosa è pronta a ripartire con difficoltà ma con la consapevolezza di un equilibrio possibile, per questo possiamo dire con orgoglio e fiducia che Massarosa è già ripartita. L'impegno e la passione non mancano e tutti insieme vivremo una nuova grande stagione per Massarosa"