La serata è finita con tutto il pubblico in piedi, in platea e in galleria, a muoversi sul ritmo di “I Like Chopin” e “Dolce vita”. Si è concluso così, festosamente, il cartellone 2023 di “Musica e parole”, lo show ideato e prodotto da Franca Dini. Di scena, nel teatro Comunale di Pietrasanta ancora una volta esaurito, Gazebo, al secolo Paul Mazzolini, il re della disco music italiana degli anni ’80.
Lo spettacolo si è aperto con un omaggio a Tina Turner e con una lezione-lampo del conduttore Carlo Fontana, particolarmente a suo agio, sulla storia della disco music: dalla Marcella Bella di “Nessuno mai” a Moroder, da Donna Summer a Gloria Gaynor, passando da “Saturday Night Fever”. Poi l’entrata in scena di Gazebo, con il suo primo successo, “Masterpiece”. Nella prima parte dello spettacolo Mazzolini ha proposto i suoi brani più famosi in versione acustica, accompagnandosi con la chitarra e avvalendosi del virtuoso pianista Eugenio Valente, in arte Eugene.
Nel colloquio con Fontana, Gazebo – figlio di un diplomatico italiano – ha rievocato la sua vita, dall’infanzia e prima giovinezza cosmopolita (dal collegio cattolico di Amman alla scuola hippy di Copenhagen), fino al successo travolgente di un brano come “I Like Chopin”.
“A volte mi sento un chitarrista fallito”, ha scherzato. E di “I Like Chopin”, ispirato all’amore della scrittrice inglese George Sand per il compositore polacco, ha detto: “Mi ha rovinato piacevolmente la vita”. Merito (o colpa?) dei milioni di dischi venduti.
Dal dialogo (perché “Musica e parole” alterna appunto esibizioni dal vivo e interviste) è emerso un autore colto, che cita la pittura, il cinema e la musica classica. La sua perfetta conoscenza dell’inglese e la pronuncia impeccabile hanno propiziato il successo. L’arco della sua carriera comprende l’immersione nella musica elettronica, l’attività di produttore musicale, il recupero di brani cantati da protagonisti della disco italiana. Tanti applausi per “Dolce vita” (scritta da Gazebo e portata al successo da Ryan Paris), “Lunatic”, “Telephone Mama”, i più recenti “Tears for Galileo” e “The Man at the Window”, quest’ultima dedicata a Karol Wojtyla. E poi gli omaggi a Mike Francis (“Survivor”), a Raf (“Self Control”) e ai Baltimora (“Tarzan Boy”).
Finale con le versioni disco delle sue hit più celebri e pubblico scatenato. “I Like Chopin” ha giusto 40 anni, ma sembra scritta ieri. Alla fine autografi e selfie.
(Servizio fotografico di Fotomania)