Giani sul porto di Viareggio ha usato arroganza e prepotenza, infrangendo la legge e il corretto rapporto di collaborazione tra istituzioni. Ha creato e continua a creare imbarazzo politico, traducendo una inequivocabile sentenza del tar che lo ha letteralmente umiliato e censurato, in un semplice inciampo alla sua improbabile azione decisionale dirigista.
I territori vanno rispettati, servono persone competenti per gestire infrastrutture importanti e strategiche come i porti, non amici degli amici, supini alle indicazioni del capo.
I territori vanno sostenuti, con politiche trasparenti ed efficaci, non mortificati sotto il peso di
decisioni personalistiche, fini a se stesse, scorporate dai veri bisogni dei cittadini e delle categorie economiche e produttive.
I territori vanno rilanciati, con politiche innovative, che sostengano la vitalità di chi investe e le necessità di chi ha bisogno, non mortificati in una inutile parossistica enunciazione di cose da fare, che poi non vengono fatte.
I territori hanno bisogno di vicinanza vera, fatta di azioni concrete di governo, di programmazioni, di progettazioni e di investimenti, non di passerelle autocompiacenti ed autoreferenti.
I territori avrebbero bisogno di una regione che lavorasse con loro e per loro, ma purtroppo avviene esattamente il contrario e l’affair del segretario dell’autorità portuale di Viareggio ne è un chiaro esempio.
Poveri noi.