Non c’è proprio il lieto fine sulla storia che riguarda il ripristino del servizio scuolabus del comune di Viareggio. Gli alunni delle scuole del comune continuano infatti ad essere privi di questo servizio al cittadino nonostante alcune forze politiche come Pd e Spazio Progressista abbiano più volte sollecitato l’amministrazione, evidenziando quanto possa giovare alle famiglie e a migliorare il traffico cittadino “il servizio di scuolabus – dichiarano Pd e spazio Progressista - Come più volte ricordato, ha innumerevoli funzioni: è di aiuto alle famiglie di genitori lavoratori che possono affidare i figli al servizio scuolabus e raggiungere il luogo di lavoro in orario. Decongestiona il traffico nei pressi delle scuole, disincentiva l’utilizzo delle auto private con benefici per la qualità dell’aria. Permette agli alunni di effettuare gite scolastiche di un giorno e brevi spostamenti per partecipare alle manifestazioni in città. E insegnare alle nuove generazioni la cultura dell’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico”.
“Era il 10 novembre 2021 – continuano - , e l’assessore all’istruzione dichiarava: “Facilitare il raggiungimento della sede scolastica rientra nelle azioni dirette e indirette nell’ambito del diritto allo studio”. “Il prossimo step sarà quello di avere ripristinato il trasporto scolastico per tutte le scuole del territorio. A questo stiamo lavorando e contiamo di essere pronti per il prossimo anno scolastico. Da settembre 2022 torneranno gli scuolabus a Viareggio”.
“Le ultime parole, del 17 luglio scorso, sono dell’assessore alle politiche educative, in
risposta all’ennesima interrogazione di PD e Spazio Progressista: “In data 12.07.2023 è stato firmato il contratto d’appalto con la ditta, ed appena verrà perfezionato sarà possibile richiedere al ministero dell’ambiente l’anticipo del 50% del totale finanziamento che dovrebbe arrivare entro 30 giorni dalla richiesta. Oggi siamo a settembre e le scuole apriranno senza scuolabus”.
“Se il comune ha le risorse, queste vanno utilizzate per rendere la qualità della vita dei cittadini migliore, per fornire servizi, per aiutare le fasce più deboli della popolazione, in questo caso i bambini che vanno a scuola”.