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Scritto da renata frediani
passioni napoleoniche
20 Novembre 2022

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Gerolamo Bonaparte era il più giovane dei fratelli di Napoleone. Nel corso della sua vita è stato re di Vestfalia, maresciallo di Francia e Principe di Montfort. Gerolamo nacque ad Aiaccio, in Corsica, il 15 novembre 1784, a soli tre mesi dalla morte del padre Carlo Bonaparte.

La madre Letizia Ramolino rimasta sola, si preoccupava più delle scarse risorse economiche che dell’educazione del figlio. Girolamo venne aiutato soprattutto da Napoleone, che faceva le veci di padre e riuscì a introdurre il fratello alla carriera militare.

Il giovanissimo Girolamo fece il suo ingresso in marina nel 1800 e all’età di soli 20 anni sposò la figlia di un ricco mercante di Baltimora, Elisabeth Patterson, negli Stati Uniti. Questa unione non trovava il consenso della madre Letizia, la quale giudicava il figlio ancora troppo giovane. Anche Napoleone era contrario, infatti, costrinse il fratello ad abbandonare la moglie e il figlio Girolamo Napoleone.

Dopo il divorzio, sempre per volontà di Napoleone, il giovane Bonaparte sposa Caterina di Württemberg nel 1807. Caterina era la figlia dell’elettore e duca Federico di Württemberg, divenuto re grazie a Napoleone (in qualità di elettore di Baviera) con il Trattato di Brünn e Trattato di Presburgo. A soli 23 anni, Girolamo venne nominato re di Vestfalia da Napoleone. L’incoronazione si svolse l’8 dicembre 1807 a Kassel, capitale del regno e cuore dell’ex Sacro Romano Impero. Qui Girolamo vi introdusse lo Stile Impero, che arricchì culturalmente il regno di Vestfalia. La conduzione politica doveva seguire necessariamente le direttive di Napoleone, coadiuvata da quattro ministri e un segretario di Stato. Gerolamo era, però, dedito alla bella vita e alle spese facili, dovuto anche alla giovane età, e questo suscitò il totale disappunto di Napoleone. Il regno di Vestfalia fondato nel 1807 durò fino al 1813.

Dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia la regina Caterina raggiunse l’esiliato marito Girolamo in Svizzera, nonostante l’opposizione del padre re Federico I, il quale voleva che divorziasse. Solo a seguito della sconfitta di Waterloo, Girolamo accolse la proposta del suocero di stabilirsi dal 1816 con la moglie Caterina in Austria, con il titolo di conte e contessa di Montfort.

«Gerolamo, l’ultimo di noi è un prodigo. Le sue spese eccessive fecero gran chiasso. La giustificazione di questi sperperi sta, forse, nella sua età e negli uomini dei quali aveva voluto circondarsi. Al mio ritorno dall’Elba sembrava fosse migliorato, e prometteva bene: l’amore che Girolamo aveva saputo ispirare a sua moglie la regina Caterina, che ebbe una condotta ammirevole; dopo la mia caduta suo padre il re di Württemberg, uomo dispotico ed intrattabile pretendeva che divorziasse. Essa si oppose. Per questo nobilissimo rifiuto scrisse di sua mano il nome nel libro della storia».

Il giudizio di Napoleone riguardo a suo fratello Gerolamo viene espresso nel Memoriale di Sant’Elena.

Dopo aver vissuto fra l’Italia e l’Austria Girolamo può, finalmente, ritornare in Francia nel 1847, anno in cui gli fu concesso il rientro in patria sotto il regno di Luigi Filippo d’Orleans. Con l’ascesa al potere del nipote Luigi Napoleone, prima come Presidente della Seconda Repubblica, e poi, come Imperatore dei Francesi – con il nome di Napoleone III - Gerolamo riuscì ad acquisire i titoli onorifici di Governatore di Les Invalides e, a seguire, di Maresciallo di Francia e Presidente del Senato.
Gerolamo Bonaparte morì il 24 giugno 1860 nella sua proprietà di Villegenis, vicino a Parigi. Il 3 luglio dello stesso anno, le sue spoglie vennero tumulate sotto la Cupola d’oro di Les Invalides a Parigi vicino al fratello Napoleone.

Girolamo ha lasciato un gioiello dell’architettura parigina nella città di Porto San Giorgio nelle Marche. Nel 1826 il Bonaparte affidò al giovane architetto Ireneo Aleandri (1795-1885) l’incarico di costruire una imponente ed elegante villa in Stile neoclassico. La costruzione è tuttora visitabile, così come il bellissimo parco circostante, caratterizzato da fontane e filari di lecci che rendono il percorso magico e rilassante. Le stanze all’interno ci accolgono con raffinate decorazioni ed eleganti arredi, tutto in Stile impero. La nobile dimora nota come Villa Caterina, era stata dedicata da Girolamo a Caterina di Württemberg, da sempre affascinata dalla bellezza del paesaggio. La villa, purtroppo, venne abitata dalla famiglia Bonaparte solo qualche anno, dal 1829 al 1831. Essi dovettero lasciare le Marche per ordine di Papa Leone X, perché la loro presenza era considerata un pericolo per lo Stato Pontificio, soprattutto con la ripresa dei moti bonapartisti. Nel 1835 la villa fu acquistata all’asta con tutto l’arredamento originale dal conte Luigi Pelagallo e trasformata in residenza privata. La maestosa reggia, oggi Villa Pelagallo è adibita a hotel.

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