Riceviamo e pubblichiamo questa dura lettera di Andrea Genovali, giornalista e storico, in merito al parco della pace di Sant'Anna di Stazzema:
"In questo periodo di una assurda e feroce guerra spesso sui media locali versiliesi e non solo, purtroppo, c'è il sindaco del piccolo comune versiliese di Stazzema a fare propaganda sulle spalle del Parco della Pace di Sant'Anna di Stazzema.
Io trovo la cosa disdicevole e mi prendo il coraggio di affermarlo di fronte a silenzi imbarazzanti. E, badate bene, non entro nel merito per chi parteggia il presidente del Parco della pace, perché purtroppo ha anche il coraggio di parteggiare e non di invocare la pace e il ritorno alle relazioni diplomatiche; Va anche detto che è Presidente semplicemente perché è il sindaco di Stazzema a essere il Presidente del Parco della Pace e dunque non per meriti particolari inerenti le tematiche della pace.
Rimango estraneo al merito della questione perché sarebbe errata qualunque essa fosse perché nel mondo oggi ci sono decine di guerre feroci e ingiuste; guerre di aggressione e di dominio imperiale in ogni angolo del mondo perpetrate da questa o quella potenza mondiale o regionale; direttamente o per interposta nazione. Parteggiare per una vorrebbe dire fare una graduatoria di morti di serie A e B e addirittura di serie C.
Sant'Anna di Stazzema è uno dei simboli internazionali della pace e il suo sacrificio è stato suo e solo suo, unico, come unica è stata è stata la shoa subita dal popolo ebraico.
I simboli sono tali perché tutti possono riconoscersi in essi ma se questi simboli diventano di parte, spudoratamente di parte fino a sostenere una guerra o una fazione in lotta, allora quel simbolo perde la sua universalità e la sua superiorità morale, la sua genuinità.
Per fortuna fino ad oggi è stato solo questo presidente a trascinare Sant'Anna nelle acque della propaganda che non fanno bene a questo luogo prezioso da custodire e difendere da qualunque speculazione politica o strumentalizzazione di parte. Di qualunque parte. Sempre e comunque.
Auspico che la gente di Stazzema e tutte le persone di buona volontà riportino quel luogo prezioso e martire al suo ruolo di luogo di pace e convivenza universale. Un luogo sopra le parti in conflitto, capace di parlare al cuore e alla testa dei popoli della terra intera".