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Scritto da valter nieri
Sport
18 Maggio 2023

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Con la primavera c'è il risveglio del montemagnese di Marlia Bike Paolo Bianchini ed il suo calendario si fa zeppo di impegni per una nuova stagione che ha avuto per lui inizio il 12 marzo a Sovicille in provincia di Siena nel Gran Tour Val di Merse dove al termine di 173 km. con 3800 metri di dislivello si è guadagnato il brevetto internazionale da 200 km. Extreme. Ma è questo soltanto un assaggio ad un itinerario che si è scelto aumentando progressivamente le difficoltà. Il 2 aprile, come lo scorso anno, ha portato a termine i 290 km. della Labrorando (3050 m. di dislivello, omologazione BRM/ACP 300 Km.) con partenza e ritorno a Salviano-Rione di Livorno, attraversando Fiano, Fabbriche di Vallico, Lucca con passaggio sulle Mura Urbane, Monte Serra, Livorno centro ed i colli di Rosignano e Cecina prima di scendere verso il lungomare di Livorno. Dodici ore in bicicletta dalle 6 alle ore 18 in compagnia del suo amico Cesare Fontanini di Piano di Coreglia. Nella Labrorando ha guadagnato il quarto brevetto in quattro anni: la sua prima partecipazione fu a febbraio 2020 pochi giorni prima della sospensione per covid. Le sue distanze aumentano di nuovo il 15 aprile con il Gran Tour Patrimonio Unesco a San Gimignano di Pisa, con km. 380 ed un dislivello di 6068 metri. Una nottata in bicicletta dopo essere partito alle 14 del 15 aprile ed aver chiuso il percorso il giorno successivo alle 8.

"E' stata una nottata falcidiata dalla pioggia dice l'azzurro Audax-ero equipaggiato di mantella e k-way che ho indossato riparandomi un po' anche dal freddo perchè a fondo valle la tenperatura era di zero gradi. Ne è valsa però la pena in quanto ho attraversato diversi borghi di Siena salendo su alcuni colli fino ad 800-900 metri di altitudine. Unica sosta per mangiare un panino e poi di nuovo in sella per finire il percorso che avrei potuto apprezzare ancor di più senza il maltempo".

PAOLO E LA SUA FORZA ESPLOSIVA: TRASCORRE PIU' TEMPO IN BICICLETTA CHE A CASA

Il ciclista che da anni tiene vivo il nome di Marlia Bike del presidente Amedeo Bandoni in questa massacrante specialità, continua a passare più tempo in bicicletta che a casa. Quando non è impegnato per ottenere i brevetti nelle Randonnèe si allena per centinaia di chilometri, aumentando la resistenza ma anche per incanalare più energia svolgendo una buona preparazione. Per fare questo è abituato a seguire una corretta alimentazione ed anche ad assumere integratori per i suoi muscoli che vengono fortemente sforzati pedalando costantemente per più di 24 ore ed a volte anche per qualche giorno. Non ci sono esercizi di resistenza che lo mettono in difficoltà perchè Paolo riesce a concentrarsi efficacemente ed a lungo termine incanalando energia e concentrazione nella maniera giusta. Per lui continua ad essere determinante mettere a fuoco gli obiettivi inoltrandosi nei percorsi con grande forza di volontà e determinazione. Aprile è stato il suo mese più impegnativo. Dopo il Gran Tour dell'Unesco di sabato 22 ha preso parte e portato a termine la Florence Rando- Maremma- di 600 km. e 6200 metri di dislivello, partendo da Scandicci alle 6 ed arrivando la domenica mattina verso le 10,30 scalando anche il Monte Amiata fino ai 1100 metri, prima di scendere verso la conclusione nell'entroterra di Scandicci.

"Molto bello anche questo tracciato-dice a La Gazzetta di Lucca l'audace atleta montemagnese-che ho percorso assieme al cecinese Tiziano Cantini ed allo stesso Cesare Fontanini, mio compagno di viaggio di tanti brevetti. Avevo già disputato questa randonnèe la scorso anno ma la distanza fu di soli 200 km. Sono veramente soddisfatto di queste partecipazioni e di contribuire a mettere in risalto l'Audax Italia presieduta da Mino Repossini ed il mio club di appartenenza Marlia Bike, il migliore in assoluto".

DAL 27 APRILE AL 29 APRILE DUE RANDONNEE DI 600 KM!

sse a dura prova le sue capacità in tre giorni trascorsi in Sardegna. Paolo è riuscito nell'impresa, con la sua bici da strada, di percorrere 1200 km. in tre soli giorni. Il 27 aprile ha portato a termine la 6+6 Ajò (100 km. circa da Olbia) partendo alle 6 di giovedi ed arrivando il giorno successivo alle 10,30 con un dislivello complessivo di 7 mila metri, fra le bellezze della Sardegna.

"Devo fare i complimenti all'organizzazione. Non ho mai dormito ma ogni 90-100 km. era posizionato il controllo ed il ristoro. Nella 2.a 600 km. sono partito da Dorgali assieme a Cesare Fontanini ed Alberto Vaghi alle 6,30 del 29 aprile ritornandovi dopo altri 600 km. il giorno successivo intorno alle 11,30, impiegando un tempo più alto perchè era affiorata la stanchezza dopo i primi 600 km. consumati nella randonnèe precedente. Nell'arco di soli 15 minuti siamo partiti in 180 nella prima randonnèe ed in 104 nella seconda. Ho avuto il merito di portarle entrambe a termine".

PROSSIMI APPUNTAMENTI,IL 24 GIUGNO RADUNO NAZIONALE AUDAX A PARABIAGO E AD AGOSTO LA PARIGI-BREST-PARIGI

Ed ora, dopo il risveglio della primavera i suoi pensieri sono già inoltrati all'estate. Il 24 giugno è fissato il Raduno Nazionale Audax Italia a Parabiago con gli specialisti che saranno alla partenza scegliendo una distanza fra i 200-400 e 600 km. Il ciclista montemagnese ha già optato per la distanza più lunga ed è pronto all'ennesima sfida con la natura per scalare i valichi alpini con puntate in Svizzera ed in Lussemburgo. Ma il clou della stagione Bianchini l'ha già in testa: il 20 agosto sarà alla partenza della leggendaria Parigi-Brest-Parigi, un puntino in mezzo ad 8 mila maglie provenienti da 70 paesi diversi con partenze a gruppi di 300-400 atleti ogni 15 minuti. In questo momento ha già in tasca la pre-iscrizione. È questa la sua seconda partecipazione ad una manifestazione che si svolge ogni quattro anni e che fu organizzata dall'Audax Club Parisien nel 1891 e che rappresenta l'evento più antico del mondo organizzato sulle strade aperte.

"Devo ringraziare-conclude Bianchini-mi moglie Francesca e mia figlia Rita di 9 anni che mi supportano nel coltivare la mia passione stando tanti giorni fuori casa. Senza la loro clemenza sarebbe stato veramente un grosso problema. Mia figlia Rita tra l'altro ogni tanto commenta assieme a me i tracciati ed ama la bicicletta. Ha da poco tempo iniziato ad andare in MTB".

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