Lavoro, se sei stanco non ti lamentare | Da oggi non ti è più permesso: scatta il licenziamento immediato

Arriva il licenziamento immediato - Depositphotos - Lagazzettadiviareggio.it
Una brutta notizia per tutti i lavoratori dipendenti. A partire da questo momento non sarà più possibile lamentarsi per il troppo lavoro
Vietato lamentarsi e sentirsi stanchi sul luogo di lavoro, si corre il rischio di essere licenziati in tronco. Sembra assurdo ma è la triste realtà, uno scenario che si è concretizzato qualche giorno fa e che ha scatenato una valanga di polemiche.
Le norme che tutelano i lavoratori dipendenti rispetto alle politiche aziendali e alle decisioni dei datori di lavoro da qualche tempo vengono disattese con una costanza a dir poco inquietante.
Una chiara dimostrazione di queste distorsioni nell’applicazione delle leggi che regolano il mondo del lavoro risale a qualche giorno fa. Un grave episodio ha sconvolto un’intera comunità e innescato la rabbiosa reazione dei lavoratori e delle principali sigle sindacali.
Non è la prima volta che accade e purtroppo rischia di non essere neanche l’ultima, a meno che il Ministero dell’Economia e il Governo Meloni non decidano di assumere subito seri provvedimenti.
Licenziamento immediato, è accaduto pochi giorni fa
È successo che un operaio della Engaldini di Rubano nel patavino sarebbe stato licenziato dopo aver denunciato i presunti eccessivi carichi di lavoro all’interno dell’azienda. La segnalazione arriva da Luca Rainato, funzionario della Filcams Cgil di Padova, che sta seguendo la vicenda fin dalle sue prime fasi e che ora chiede a gran voce chiarezza e giustizia.
La vicenda ha avuto inizio quando l’operaio, esasperato da ritmi di lavoro ritenuti insostenibili e da un carico di mansioni eccessivo, avrebbe deciso di segnalare la situazione ai rappresentanti sindacali. Questa mossa, finalizzata a tutelare la propria salute e quella dei colleghi, sarebbe stata seguita da un licenziamento che i sindacati interpretano come una chiara ritorsione per la denuncia effettuata.
La rabbia dei lavoratori e dei sindacati
“È inaccettabile che nel 2025 un lavoratore venga punito per aver esercitato un suo diritto fondamentale, quello di segnalare condizioni di lavoro che riteneva lesive della sua dignità e della sua salute“, ha dichiarato Rainato. La Filcams Cgil e le altre sigle sindacali coinvolte puntano il dito contro un sistema che, a loro dire, tende a schiacciare i lavoratori che osano sollevare questioni critiche.
I sindacati ora chiedono un’immediata reintegra dell’operaio e un’indagine approfondita per accertare la verità dei fatti. La loro azione mira a verificare se il licenziamento sia effettivamente riconducibile alla denuncia dei carichi di lavoro e se vi siano state violazioni delle norme a tutela dei lavoratori e della libertà sindacale. Non si esclude il ricorso a tutte le vie legali e sindacali per tutelare i diritti del lavoratore.