Nota azienda toscana chiude i battenti | “Anni e anni di lavoro persi”: lavoratori abbandonati al destino

Essere licenziati (Canva) Lagazzettadiviareggio.it
In queste ore, una famosa azienda in toscana ha chiuso i battenti e decine di famiglie sono state abbandonate al loro destino.
Una tristissima pagina di cronaca locale, ha attirato l’attenzione degli italiani e in queste ore non si sta praticamente parlando d’altro. Una famosissima azienda della nostra nazione, ha deciso di tirare giù le serrande e mandare a casa decine di dipendenti. Inutile dire che la cosa ha creato non poco scalpore e i sindacati sono già pronti per intervenire.
Ma cosa è accaduto? E perché moltissime famiglie si sono ritrovate abbandonate al proprio destino? Te lo spieghiamo noi.
Purtroppo si sa, più frequentemente del solito milioni d’italiani si ritrovano ad essere licenziati dal giorno alla notte, senza alcuna forma di preavviso e spesso senza alcuna ragione. Ed è proprio quello che è accaduto in queste ore in Toscana, precisamente ad Arezzo, dove una nota azienda del nostro Paese ha chiuso i battenti per sempre.
La notizia ha colpito l’intera nazione e non è mancato il supporto da parte dei social. Ecco però nel dettaglio cosa è successo.
La triste notizia per i dipendenti dell’azienda
Ad Arezzo, in queste ore, quindici operai dell’azienda di Atlante Toscana hanno ricevuto un vero e proprio schiaffo improvviso, dopo anni di servizio. Arrivati come da consuetudine davanti al magazzino, hanno trovato le serrande abbassate, tutto vuoto e un avviso da parte della sede di trasferirsi a Prato, oltre 100 km più in la. La cosa assurda? Gli sono stati concessi quindici giorni per decidere se lasciare la propria casa e famiglia, oppure perdere il posto di lavoro.
A commentare poi la triste vicenda, è stato Massimo Caroti, da 17 anni in azienda e oggi sindacalista Filt-Cgil.
Le parole di Massimo Caroti sul gesto incommentabile
L’uomo ha raccontato: “Stamani avremmo dovuto fare una manifestazione davanti al magazzino. Lo abbiamo trovato vuoto. Un gesto incommentabile“. Caroti ha poi spiegato che la chiusura definitiva della sede, non è supportata da nessuna documentazione economica reale. Questo perché, la sede di Arezzo era nata 12 anni fa e, nel corso degli anni, era cresciuta notevolmente. Come riportato da LaNazione.it, il sindacalista ha poi aggiunto: “Anni e anni di lavoro che dall’oggi al domani andranno persi“.
Insomma, una terribile notizia che ha travolto decine di famiglie toscane e che, ci auguriamo, riesca a risolversi grazie ad una trattativa in corso con l’azienda. Nel frattempo, i dipendenti urlano a gran voce i propri diritti e necessitano di una spiegazione.