LEGGE 104 – Se ti beccano così sei licenziato in tronco: ecco come ti spiano tutti i giorni | Arriva la sentenza del Tribunale
Legge 104 (Canva) Lagazzettadiviareggio.it
Attenzione alle regole della Legge 104. Se pensi di poter fare il furbetto potresti rischiare veramente grosso..
Come ben sappiamo, le persone che hanno diritto alla Legge 104 possono utilizzare dei giorni di permesso durante il mese per assentarsi dal lavoro. Tuttavia, un piccolo errore potrebbe costarti caro e, senza che tu lo sappia, qualcuno potrebbe tenerti sotto controllo già da diverso tempo.
Ma ecco nel dettaglio di cosa si tratta e perché non dovresti mai e poi mai fare il furbetto (se non vuoi essere licenziato nell’immediato).
In Italia, la Legge 104 del ‘92 garantisce ai lavoratori e alle lavoratrici la possibilità di assistere un familiare disabile, senza che ci sia il rischio di perdere il proprio posto di lavoro. Questi giorni di permesso retribuito sono certamente fondamentali per chi si prende cura di questi soggetti. Ma cosa succede se il datore di lavoro si accorge che in realtà li stai utilizzando per altro? Beh, la risposta potrebbe non piacerti!
Spesso e volentieri, vengono addirittura utilizzati dei metodi discutibili per accertarsi che si tratti di una situazione di abuso.
Attenzione al GPS nascosto che potrebbe controllarti
Ebbene sì, proprio nel nostro Paese una storia surreale e inquietante ha sconvolto migliaia di lavoratori. Ha come protagonista un 46enne assunto dalla Coop Alleanza 3.0 di Venezia, precisamente nelle sede di Mestre. Nel 2024 l’uomo chiese al proprio datore di lavoro di ricevere dei permessi per assistere la madre gravemente malata. L’azienda accettò senza alcun tipo di problema ma, nel corso dei mesi, cominciarono a sorgere i primi sospetti. Iniziarono dunque una serie di controlli, di cui uno in particolar modo ha sconvolto le persone: un dispositivo GPS nascosto sull’auto del dipendente. L’obiettivo? Scoprire se i permessi richiesti avevano davvero lo scopo di assistere la madre.
Quando poi si accorsero che in realtà l’uomo si trovava a casa sua in quel momento, la reazione dell’azienda è stata a dir poco durissima.
Come si è evoluta poi la vicenda
Come riportato dal Corriere del Veneto, il 17 giugno dello stesso anno l’uomo ha ricevuto una contestazione ufficiale e il 3 luglio è stato licenziato. Tuttavia, il lavoratore affiancato dall’avvocato Dominga Graziani Tota, ha deciso di non restare a guardare. A detta dell’uomo infatti, l’uso del GPS da parte dell’azienda è stato illegittimo e lo stesso giudice Margherita Bortolaso del Tribunale del lavoro di Venezia ha dato ragione al dipendente: “In nessun caso può essere giustificato un annullamento di ogni forma di garanzia della dignità e della riservatezza del lavoratore”. Come se non bastasse, i giorni incriminati erano davvero dedicati alla madre malata (le stava montando una grata per evitare l’ingresso dei ladri in casa). Morale della favola? La Coop Alleanza 3.0 dovrà reintegrare il dipendente, risarcirgli le retribuzioni e pagare 7.000€ di spese legali.
Insomma, questa volta il fine non ha giustificato i mezzi e chi usufruisce della Legge 104 deve essere sempre onesto come questo uomo!