BLOCCO PRODUZIONE AUTO – Licenziamenti di massa in Italia, hanno spostato il lavoro in Africa | Queste fabbriche lasciano tutti a casa
Azienda di auto (Canva) Lagazzettadiviareggio.it
Brutte notizie per i dipendenti di alcune note fabbriche di auto in Italia. Licenziamenti di massa e famiglie in ginocchio.
Purtroppo, in queste ore l’ennesima brutta notizia è finita su tutte le prime pagine: diverse fabbriche di auto hanno deciso di chiudere i battenti e trasferirsi in Africa. Decine e decine di famiglie si sono ritrovate questa realtà spiattellata in faccia e, inutile dirlo, la cosa ha destato non poco scandalo tra i cittadini della nostra nazione.
Si sarebbe trattato dell’ennesimo colpo al cuore dell’industria italiana e sui social non si sta parlando d’altro. Ma ecco cosa è accaduto.
In un’epoca in cui si sente sempre parlare di rilancio e crescita, è arrivata una notizia che nessuno avrebbe mai voluto sentirsi dire: un’importante realtà manifatturiera ha deciso di delocalizzarsi in Africa, a migliaia e migliaia di chilometri di distanza. La decisione ufficiale ha lasciato in serie difficoltà decine di famiglie italiane e le conseguenze potrebbero essere devastanti per l’economia locale.
Ma chi è la protagonista di questa triste scelta? E perché è stata preso in considerazione un cambio così drastico? Te lo spieghiamo noi.
Cosa è accaduto alla nota fabbrica di automobili
Ebbene sì, a prendere questa decisione così drastica è stata proprio la Novation Tech, azienda leader nella lavorazione del carbonio e dei materiali compositi, con sede nella provincia di Treviso. Come riportato da ANSA, il gruppo ha da poco annunciato l’apertura in un nuovo stabilimento produttivo in Tunisia, precisamente a Monastir. Il motivo? Le linee di produzione avrebbero un costo più trattenuto e saranno interamente dedicate al settore automobilistico.
Una terribile notizia che toccherà direttamente l’Italia e aprirà la strada a una progressiva riduzione della produzione interna. Ma qual è stata la giustificazione dell’amministratore delegato?
Le parole di Luca Businaro della Novation Tech
Il nuovo impianto tunisino si estenderà per 4.400 metri quadrati e ha richiesto un investimento iniziale di 5 milioni di euro. I macchinari entreranno in funzione già a novembre del 2025, ma l’azienda sarà operativa al 100% entro il 2027. A dare un attimo più di chiarezza, è stato proprio l’amministratore delegato Luca Businaro: “Abbiamo scelto Monastir perché qui c’è una lunga tradizione tessile, che rappresenta un’abilità preziosa per la lavorazione del carbonio e ci consente di replicare quanto già fatto a Montebelluna”. Tuttavia, le sue parole non hanno convinto a pieno e, secondo molti, potrebbero nascondere un’altra verità.
Insomma, un altro pezzo d’Italia è volato via e la notizia ha lasciato l’amaro in bocca a migliaia e migliaia di cittadini.