Firenze protesta contro il governo di Israele - Wikicommons - Lagazzettadiviareggio.it
Aumentano le proteste di buona parte dell’opinione pubblica contro la politica di Israele nella Striscia di Gaza. Firenze prende posizione
Un gesto poco più che simbolico e nient’altro, ma che può provocare forte impatto politico e morale. La città di Firenze attraverso la decisione del Sindaco Sara Funaro ha deciso di spegnere le luci della Torre di Arnolfo e delle porte storiche della città.
Una decisione presa in evidente segno di protesta contro il piano del governo israeliano per il controllo militare sulla Striscia di Gaza. L’iniziativa, come abbiamo accennato in precedenza, è stata fortemente voluta dal primo cittadino del capoluogo toscano.
La stessa Funaro ha poi spiegato attraverso una nota ufficiale pubblicata dal Comune le ragioni di questa esplicita presa di posizione. “Firenze spegne la Torre di Arnolfo e le porte storiche in segno di protesta contro il piano di Israele per il controllo militare sulla Striscia di Gaza“.
“Un piano – ha proseguito Sara Funaro – stabilito dal gabinetto di sicurezza presieduto da Benjamin Netanyahu, e per far sentire la voce di Firenze e di tutti coloro che non si rassegnano all’orrore“, si legge nel comunicato.
È un segnale chiaro e inequivocabile che la città intende lanciare alla comunità internazionale, unendo la propria voce a quella di tutti coloro che invocano la pace e una soluzione diplomatica al conflitto. La scelta di spegnere i monumenti più iconici della città non è casuale. La Torre di Arnolfo, simbolo del potere civile e della libertà di Firenze, diventa per una sera il vessillo di un messaggio di sdegno e di speranza.
Le porte della città, che da sempre simboleggiano l’apertura e l’accoglienza, si chiudono in segno di dolore e dissenso. È un modo per esprimere solidarietà alla popolazione civile di Gaza che da mesi vive in condizioni drammatiche e per chiedere un’immediata cessazione delle ostilità.
La posizione di Firenze si inserisce in un contesto internazionale sempre più complesso, dove le voci a favore di un cessate il fuoco e di una soluzione politica sono in aumento. La sindaca Funaro ha voluto dare un segnale di forte discontinuità rispetto a una possibile indifferenza, sottolineando l’impegno di Firenze come “città della pace”.
Questo gesto, pur non avendo effetti pratici sul conflitto, ha un grande valore morale. Dimostra che la politica non si fa solo nelle aule dei palazzi, ma anche con gesti simbolici che possono ispirare e sensibilizzare l’opinione pubblica.
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