Pisa prende posizione su Gaza - Wikicommons - Lagazzettadiviareggio.it
In ogni città della Toscana si prendono posizioni nette sulla tragica vicenda della Striscia di Gaza. Questa volta è Pisa a far parlare di sé
La tragedia di Gaza ha sconvolto il cuore e la mente di milioni di cittadini in tutto il mondo. Anche in Italia il dramma delle migliaia di civili palestinesi morti, massacrati dall’esercito israeliano, hanno attivato migliaia di coscienze.
Da Nord a Sud fioccano iniziative di solidarietà a favore dei palestinesi. Anche la Toscana ha iniziato a mobilitarsi in particolare sulla scia della notizia della morte di una ragazza palestinese arrivata a Pisa da Gaza per ricevere cure mediche.
La sua scomparsa ha gettato un’ombra di profondo sgomento e tristezza sulla Toscana. La giovane che soffriva di grave malnutrizione non ce l’ha fatta, diventando l’ennesima vittima silenziosa di un conflitto che continua a mietere vite innocenti.
A commentare l’accaduto sono stati il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore regionale al Diritto alla Salute Simone Bezzini, che hanno espresso parole di dolore e condanna.
“Sgomento, stop a genocidio e riconoscimento Palestina“, le parole dure e chiare di Giani. Un’accusa diretta che non lascia spazio a interpretazioni e che mette in luce la gravità della situazione umanitaria a Gaza. La morte di questa ragazza è un tragico promemoria del fatto che il conflitto non si combatte solo con le armi, ma anche con la fame, la sete e la mancanza di cure mediche essenziali.
La giovane palestinese era arrivata in Toscana grazie a un’iniziativa umanitaria che aveva l’obiettivo di salvare le persone più vulnerabili, in particolare bambini e giovani, dalle condizioni disperate di Gaza. L’impegno della Regione Toscana in questa missione di pace e accoglienza è stato encomiabile, ma purtroppo non è bastato a salvare la vita della ragazza.
La tragedia, come ha sottolineato l’assessore Bezzini, pone ancora una volta l’accento sulla necessità di un cessate il fuoco immediato e di un accesso sicuro e senza ostacoli per gli aiuti umanitari. La morte della giovane palestinese a Pisa non è un episodio isolato, ma la punta di un iceberg di sofferenza inimmaginabile.
Le parole di Giani e Bezzini riflettono un sentimento diffuso: la consapevolezza che la solidarietà per quanto importante non possa bastare a risolvere il problema alla radice. È necessario un impegno politico forte e condiviso a livello internazionale per mettere fine a questo massacro e per riconoscere il diritto del popolo palestinese a vivere in pace.
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