Cronaca

La natura che non c’è più: La Specola di Firenze espone le specie aviarie scomparse

Il museo La Specola di Firenze ospita una mostra davvero molto particolare. Tutti gli appassionati di ornitologia sono pronti a partecipare

Com’è unanimemente riconosciuto in tutto il globo terracqueo la città di Firenze è da sempre la culla per eccellenza del Rinascimento italiano, un’epoca che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità.

Non tutti sanno però che il capoluogo toscano è al tempo stesso prezioso custode di un inestimabile patrimonio scientifico che racconta la storia della vita sulla Terra e, in particolare, delle sue perdite.

Presso il Museo La Specola, parte del sistema museale dell’ateneo fiorentino, è stata allestita una mostra di straordinario interesse scientifico e storico chiamata “Dal dodo al chiurlottello“. L’esposizione è interamente dedicata alle specie aviarie scomparse, offrendo al pubblico uno sguardo commovente sulla natura che l’uomo non è riuscito a salvare.

La mostra mette in luce una realtà drammatica: nella sola classe degli uccelli si contano oltre 130 specie estinte in tempi storici. Il Museo La Specola detiene una collezione unica a livello mondiale, conservando circa il 10% di queste specie ormai irrimediabilmente perdute.

Il dodo e altri protagonisti scomparsi

Avere in un unico luogo una rappresentanza così significativa della biodiversità svanita rende l’esposizione fiorentina un monito potente sull’impatto umano sugli ecosistemi. Il titolo stesso della mostra, “Dal dodo al chiurlottello“, evoca immediatamente alcune delle estinzioni più celebri e simboliche.

Il dodo, l’uccello incapace di volare originario dell’isola di Mauritius, è forse l’emblema universale della scomparsa di una specie causata dall’arrivo dell’uomo. Le sue spoglie e i reperti museali sono preziose testimonianze di un animale che si è estinto nel XVII secolo.

Il chiurlottello è una specie aviaria estinta – Wikicommons – Lagazzettadiviareggio.it

Le specie estinte al centro della mostra

Accanto al dodo la mostra presenta reperti meno noti ma ugualmente importanti come il chiurlottello, un uccello limicolo un tempo diffuso in Nord America. Attraverso diorami, scheletri, pelli e preparati tassidermici, il visitatore è condotto in un viaggio attraverso la fragilità del mondo naturale. L’allestimento non si limita a mostrare le specie, ma ne racconta la storia: dove vivevano, perché sono state sterminate e l’epoca in cui sono state dichiarate estinte.

L’iniziativa del Museo La Specola svolge una doppia funzione: celebrare l’incredibile diversità degli uccelli e al tempo stesso sensibilizzare il pubblico sulla crisi attuale della biodiversità. È un invito a riflettere sul ruolo dell’essere umano come principale motore di estinzione e sulla responsabilità che abbiamo oggi nel proteggere le specie a rischio.

Vincenzo Maccarrone

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