Made in Italy protetto: sequestrate a Firenze 3.200 borse contraffatte di lusso
Importante operazione a Firenze della Guardia di Finanza - Wikicommons - Lagazzettadiviareggio.it
Maxi operazione condotta dagli agenti della Guardia di Finanza che hanno sequestrato migliaia di borse contraffatte frutto dell’abusivismo
La Guardia di Finanza di Firenze ha messo a segno un importante colpo contro la contraffazione e l’abusivismo commerciale, sequestrando oltre 3.200 borse con loghi falsificati di alcune delle più prestigiose case di moda internazionali.
Si tratta di marchi noti in tutto il mondo come Dior, Balenciaga e Fendi. L’operazione condotta dai militari del Secondo Nucleo Operativo Metropolitano, si inserisce nel più ampio contesto di tutela dell’economia, del Made in Italy e del contrasto a fenomeni che minano la libera concorrenza.
L’attività investigativa è partita dall’individuazione di un punto vendita nel capoluogo toscano gestito da un commerciante di origine cinese, dove venivano commercializzati accessori di moda apparentemente simili agli originali, ma di qualità e provenienza illecita.
Durante il primo accesso le Fiamme Gialle hanno scoperto circa 210 borse false, dando il via a una serie di indagini più approfondite per risalire alla filiera produttiva e distributiva. Il prosieguo delle indagini ha portato i finanzieri a individuare il centro operativo della contraffazione.
Individuato il laboratorio segreto all’Osmannoro
Il centro è stato localizzato nel polo produttivo dell’Osmannoro e nell’hinterland fiorentino. Qui è stato scoperto un laboratorio gestito da un pellettiere che si occupava della fabbricazione e dell’assemblaggio delle borse contraffatte.
All’interno di questo opificio illegale sono state sequestrate la parte restante e più consistente della merce, per un totale complessivo di oltre 3.200 articoli. Il sequestro ha riguardato non solo i prodotti finiti, ma anche materie prime, accessori, hardware e attrezzature utilizzate per la riproduzione illecita dei marchi registrati, confermando l’esistenza di una vera e propria filiera del falso.

Denunciati e tutela del tessuto produttivo
Al termine dell’operazione sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria sia il commerciante responsabile del punto vendita sia il pellettiere gestore del laboratorio. Le accuse mosse nei loro confronti riguardano i reati di contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi, e ricettazione.
L’operazione della Guardia di Finanza non rappresenta solo la repressione di un reato ma un’azione concreta a difesa del tessuto produttivo italiano. La contraffazione infatti non solo inganna il consumatore, ma drena risorse economiche dalle aziende oneste, sottrae introiti fiscali allo Stato e danneggia irreparabilmente la reputazione e il valore del Made in Italy nel mondo. L’azione fiorentina ribadisce la costante vigilanza delle forze dell’ordine a tutela delle eccellenze nazionali.
