Famiglie in difficoltà, INPS annuncia il colpo di grazia: “Addio Assegno di inclusione” | Da questa data arriva lo STOP

Famiglie in difficoltà, sospensione dell'assegno di inclusione - lagazzettadiviareggio.it (Foto pexels)
L’INPS non fa sconti e la legge italiana parla chiaro sull’assegno di inclusione: per le famiglie in difficoltà ci sono regole da rispettare.
La legge non ammette ignoranza. Tutte le agevolazioni economiche erogate dal Governo italiano partono da questo presupposto e pretendono che i cittadini che ne usufruiscono conoscano bene le norme che le regolano.
Il caso dell’Assegno di inclusione ne è un chiaro esempio: introdotto l’1 gennaio 2024 in sostituzione del Reddito di cittadinanza, permette di dare un aiuto economico ai nuclei familiari in difficoltà agevolandone il reinserimento sociale e lavorativo.
Chi rientra in questo beneficio deve avere precisi requisiti di residenza, cittadinanza e situazione economica del nucleo familiare, e aderire ad un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.
Qualora venisse a mancare almeno una delle condizioni previste, l’INPS non fa sconti e toglie tutto: le famiglie in difficoltà, dunque, devono conoscere dettagliatamente le regole per rientrare nell’ADI.
Assegno di inclusione, a chi viene concesso
L’Assegno di Inclusione è rivolto a nuclei con persone minorenni, con persone con disabilità come definita ai fini ISEE, con persone anziane con almeno 60 anni e nuclei con componenti in condizioni di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione. Chi rientra in questa agevolazione economica deve rispondere anche a determinati parametri ISEE ed immobiliari, oltre a rispettare determinate regole in fatto di numero di componenti del nucleo familiare e partecipare alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione.
Nel caso in cui venga anche solo a mancare uno dei requisiti e degli obblighi previsti, l’INPS annulla immediatamente l’erogazione dell’Assegno di inclusione. In alcuni casi, inoltre, si potrebbe incorrere anche nel rischio di dover restituire le somme di denaro ricevute in eccesso. In considerazione di ciò, le famiglie che beneficiano di questo aiuto economico devono essere ben consapevoli dei rischi che corrono: qualora eventuali cambiamenti non venissero comunicati in maniera tempestiva e nei tempi previsti, l’ADI viene interrotto.

L’assegno di inclusione: così viene sospeso
Esistono una serie di condizioni che portano alla sospensione dell’Assegno di inclusione. Per quanto riguarda i componenti dei nuclei familiari, eventuali variazioni riferite al numero di persone in entrata o uscita devono essere comunicate con la presentazione di una Dsu ai fini Isee aggiornata entro 1 mese dall’evento. In questi casi (ad eccezione di nascita o morte), è obbligatorio anche presentare una nuova domanda per l’Assegno di inclusione.
Nel caso in cui al nucleo familiare si aggiungano componenti in stato detentivo o ricoverati in istituti di cura di lunga degenza, deve essere presentata la domanda attraverso il modello Adi-Com entro 15 giorni di tempo. Le famiglie, inoltre, rischiano di perdere l’agevolazione economica anche nel caso in cui anche solo uno dei membri abbia rassegnato le dimissioni dal lavoro.