Vacanze, da domani costeranno ancora di più | Approvata la “TASSA SUI VIAGGI”: 50€ per ogni partenza
Arriva la tassa da 50 euro - Depositphotos - Laggazzettadiviareggio.it
Quest’anno andare in vacanza costerà un po’ di più. Si tratta di 50 euro che i viaggiatori dovranno versare, un aumento che scatena polemiche
Una tassa sulle vacanze di 50 euro? In questa ennesima estate di crisi economica e di grandi incertezze a livello internazionale nulla si può escludere a priori. Pertanto anche l’ipotesi di un’imposta in più non è affatto peregrina.
In questo caso si tratterebbe di un costo in più sui viaggi da applicare nei confronti di tutti quelli che se la passano bene, di coloro che dispongono di un portafoglio molto più gonfio e consistente rispetto alla media.
Cerchiamo di entrare nel dettaglio di una proposta che in questi ultimi giorni ha scatenato un acceso dibattito che ha coinvolto in particolare gli operatori del settore turistico. L’estate è imminente, i viaggi pure.
Si parte da un presupposto preciso e da un’impellente necessità allo stesso tempo: parliamo di quella che da anni viene definita transizione ecologica e della conseguente sostenibilità ambientale.
Vacanze, viaggiare può costare 50 euro in più: ecco perché
L’impatto ambientale del trasporto aereo è un tema sempre più caldo. Per affrontare le crescenti emissioni e promuovere una maggiore equità un consorzio di ONG capitanato da New Economics Foundation e Stay Grounded ha lanciato una proposta audace: l’introduzione di una tassa sui “frequent flyer”. Questa imposta che si applicherebbe a chi vola con maggiore frequenza, mira a tagliare le emissioni degli aerei e a generare risorse significative per finanziare la transizione energetica in Europa.
L’idea è semplice e consiste nell’applicare un costo aggiuntivo a chi utilizza l’aereo più spesso, con una stima di 50 euro a viaggio per coloro che superano una certa soglia di voli annuali. Secondo le proiezioni delle ONG una tale misura potrebbe portare a una riduzione del 21% delle emissioni prodotte dal settore aereo. Questo perché la maggior parte dei voli è effettuata da una minoranza di individui: i “frequent flyer” sono spesso professionisti, uomini d’affari o turisti facoltosi che compiono decine di viaggi all’anno.
Vacanze, la tassa è in arrivo: viaggiatori spiazzati
Il punto di forza della proposta risiede nella sua natura progressiva. La tassa sui “frequent flyer” andrebbe a pesare quasi esclusivamente sui più ricchi, coloro che hanno la capacità economica di sostenere un numero elevato di viaggi aerei. I viaggiatori occasionali o coloro che volano solo per necessità non sarebbero intaccati, garantendo così un impatto sociale equo.
Ma l’impatto della proposta non si limiterebbe alla sola riduzione delle emissioni. Le ONG stimano che una tale tassa potrebbe garantire risorse pari al 20% degli investimenti pubblici necessari per la transizione verde nell’Unione Europea. Una cifra considerevole che potrebbe essere reinvestita in energie rinnovabili, infrastrutture per trasporti sostenibili (come treni ad alta velocità) e ricerca per soluzioni a basso impatto ambientale nel settore aereo stesso.