Ci dispiace, ma queste monete non valgono più niente | Se vai in banca ti guardano strano: chi non le ha spese può buttarle nel secchio

Le monete da 20 centesimi

Alcune monete in euro non servono più - Depositphotos - Lagazzettadiviareggio.it

Da qualche tempo a questa parte determinate monete non vengono più accettate da commercianti ed esercenti in genere. Non resta che liberarcene

A quanti di noi è capitato di accumulare monete nel corso del tempo, in genere i centesimi più ‘piccoli’, rendendoci conto ad un certo punto della loro inutilità. In effetti sia le lire che gli euro devono fare i conti con il problema delle cosiddette monetine.

Il riferimento esplicito è alle piccole monete che ormai con sempre maggiore frequenza vengono rifiutate sia dai singoli esercenti che dalla grande distribuzione. “Ci dispiace, ma non accettiamo più queste monete”.

È questa la frase che abbiamo sentito ripetere decine, forse addirittura centinaia di volte nel corso degli ultimi anni. In realtà commercianti ed esercenti sarebbero almeno in teoria obbligati ad accettarle.

Stiamo parlando per chi non avesse ancora capito delle piccole monete da 1 e 2 centesimi di euro che da tempo sono un oggetto di dibattito. In Italia, nonostante non vengano più coniate dal 2018, queste monete rimangono a tutti gli effetti valide per i pagamenti in contanti.

Addio alle piccole monete, non si torna indietro

Questo significa che un commerciante non può rifiutare i centesimi se un cliente le utilizza per saldare un acquisto. Tuttavia la loro presenza è destinata a ridursi sempre più, complice la pratica dell’arrotondamento dei prezzi che si sta diffondendo, e un futuro di progressiva scomparsa in altri Paesi europei. La decisione di cessare la coniazione in Italia è stata dettata principalmente da ragioni economiche. L’obiettivo è quello di semplificare le transazioni e ridurre l’ingombro delle monete di piccolo taglio.

Mentre in Italia il loro utilizzo è ancora consentito, in altri Paesi europei la situazione è differente e la loro sparizione è prevista a breve. Nazioni come la Finlandia, i Paesi Bassi, l’Irlanda, il Belgio e l’Italia stessa hanno già adottato regole sull’arrotondamento dei pagamenti in contanti ai 5 centesimi più vicini, rendendo di fatto superflue le monete da 1 e 2 centesimi. La Commissione Europea inoltre ha più volte proposto a livello comunitario l’eliminazione definitiva di queste monete, citando gli stessi motivi economici e di praticità.

Le monetine saranno eliminate
Le monetine saranno eliminate – Depositphotos – Lagazzettadiviareggio.it

L’Europa vuole allinearsi all’Italia

La tendenza è chiara: l’Europa si sta muovendo verso un’eliminazione graduale, ma inesorabile, di questi tagli. Quando si effettua un pagamento in contanti, l’importo finale viene arrotondato per eccesso o per difetto al multiplo di 5 centesimi più vicino. Ad esempio se un acquisto costa 1,02 euro, si pagherà 1,00 euro, se costa 1,03 euro si pagherà 1,05 euro.

Questo sistema, già in vigore in alcuni Stati membri, semplifica notevolmente le transazioni e riduce la necessità di avere spiccioli di piccolissimo taglio. Per i consumatori italiani questo significa che per ora è ancora possibile utilizzare le monete da 1 e 2 centesimi. Tuttavia, è bene abituarsi all’idea che la loro vita è a tempo determinato, e che un giorno potrebbero diventare solo un ricordo o un pezzo da collezione.