Il carcere diventa un’opzione: se paghi non ti fai neanche un giorno in cella | Il Governo modifica le leggi

Polizia

Polizia (pexels) - lagazzettadiviareggio.it

Galera come B&B, decidi tu se finire dietro le sbarre oppure no. L’importante per evitare la reclusione è pagare.

Quando sbagli, paghi e a volte puoi pagare sia letteralmente che figurativamente. Infatti ci sono casi in cui vieni multato per l’illecito compiuto ed altri casi in cui vieni arrestato.

Se ti sanzionano, vuol dire che stai letteralmente pagando per ciò che hai fatto di illegale. Invece, se ti ammanettano e ti portano in carcere significa che sconterai la tua pena in prima persona.

Ci sono diversi tipi di reati che si traducono in altrettante punizioni pecuniarie e/o relative al tempo. Puoi anche essere sia multato che arrestato e in questo caso paghi in entrambi i modi.

Tuttavia, sembra proprio che il Governo abbia deciso di modificare le leggi che interessano gli illeciti e le dovute conseguenze che il soggetto deve pagare.

Prigione come scelta libera

Secondo quanto riportato dal sito ildubbio.news, nei diversi Paesi dell’Unione Europea c’è un valore minimo espresso in denaro che può sostituire il periodo di reclusione. In altre parole, se commetti un illecito puoi tradurre il tempo che spenderesti in carcere in una somma di denaro da versare.

Ad esempio, in Germania il valore minimo giornaliero è pari a 1€, in Spagna è di 2 euro, in Austria il valore minimo sale a 4€ e in Portogallo arriva fino a 5 euro. Oltre a queste basi di partenza, c’è una regola chiara e precisa che vale per l’Italia. Si tratta del fatto che la somma minima giornaliera non può essere inferiore a 5€ e superiore a 2.500 euro.

Addio galera
Mai più carcere se paghi (pexels) – lagazzettadiviareggio.it

Paghi ed eviti il carcere

Inoltre, il valore giornaliero corrisponde alla quota di reddito al giorno che può essere impiegata dal parte del diretto interessato per il pagamento della pena pecuniaria. Questo tiene conto anche delle complessive condizioni economiche, patrimoniali e di vita quotidiana dell’imputato e del suo nucleo familiare.

Il sito ildubbio.news ha ricordato un cado giudiziario del 2015 che ha dimostrato l’inequità degli esiti e che ha spinto il Governo ha modificare le leggi. Un pensionato che aveva rubato dai banchi di un supermercato una salsiccia dal costo inferiore a 2€ era stato condannato a 45 giorni di reclusione, sostituiti con una multa pari a 11.250 euro (ovvero 250€ per 45 giorni). Questo evento ha portato alla modifica della legge 24 novembre 1981, n. 689 con i valori sopraindicati e se adesso si verificasse un episodio simili a quello del 2015 la pena di 45 giorni di reclusione sarebbe sostituita con 225€ (5 euro per 45 giorni).