1.000€ per un pranzo, scandalo sulla costa italiana: hanno ordinato solo un primo | Interviene la Guardia di Finanza
Ristorante con scontrino shock (pexels) - lagazzettadiviareggio.it
Un pranzo da nababbi spendendo 1.000 euro soltanto per un primo. Scandalo in riva al mare e Guardia di Finanza interpellata.
La stagione estiva non è solo tuffi al mare, sole in spiaggia, giochi in acqua e viaggi in altri Paesi del mondo.
Molto spesso l’estate è anche il palco per diverse tragedie, dove molte persone perdono la vita in mare e altre vengono pesantemente salassate.
Focalizzandoci su quest’ultimo punto, è scoppiato il caos quando in un ristorante sulla costa italiana è arrivato uno scontrino da quasi 1.000€.
Sia i diretti interessati che le persone venute a conoscenza dell’episodio si sono detti scioccati e sconcertati per il prezzo troppo alto.
Un primo piatto da Re
Secondo quanto riportato dal sito ilfattoquotidiano.it, la notizia è stata data da Repubblica e ha messo in evidenza un pranzo costato un occhio della testa. Stiamo parlando di uno scontrino di quasi 1.000 euro, 923€ per l’esattezza. I diretti interessati sono in quattro ed hanno ordinato solo una portata più da bere.
Un costo così elevato avrà sicuramente una giustificazione, anche se in molti non la ammettono neanche. Nello specifico, lo scontrino riportava tutte le pietanze ordinate: vale a dire quattro antipasti composti dagli scialatielli all’aragosta per un costo complessivo di 759€ e due bottiglie di Biancolella Cantine Migliaccio per 60 euro ciascuna. Totale del pranzo: 923 euro. I clienti e i social si sono ribellati, ma il proprietario del ristornate si difende apertamente.
Le parole del ristoratore
Dopo che le persone coinvolte nel conto salato hanno mostrato il loro scontrino sui social, molti utenti si sono scagliati contro il ristorante e hanno anche chiesto l’intervento della Guardia di Finanza. Come si legge sul sito ilfattoquotidiano.it, le forze dell’ordine non sono intervenute ma a difendere il suo ristorante ci ha pensato lo stesso proprietario. Il locale si trova nell’isola di Ponza e si chiama Rifugio dei naviganti. Il suo proprietario, Mario Coppa, ha difeso sia il suo ristorante che i prezzi nel suo menu.
Il ristoratore ha affermato: “L’aragosta costa 230€ al chilo. Noi la portiamo viva al tavolo e la mostriamo ai clienti, che in questo caso hanno scelto aragoste da 825 grammi a persona”. Inoltre ha aggiunto che lui investe nel suo locale, perché ha anche rifatto tutta la piazzetta adiacente, e non sopporta le persone che “fanno i signori e poi si lamentano del prezzo”. Uno scontrino troppo caro o i clienti dovevano guardare meglio prima il prezzo dei piatti? Ai posteri l’ardua sentenza.