Addio POS, l’Italia torna indietro di 20 anni | Decisione Ufficiale: paga in contanti o resti a mani vuote

POS, divieto di pagamenti elettronici - lagazzettadiviareggio.it (Foto Pexels)
L’Italia compie passi indietro rispetto alla Comunità Europea: da oggi il POS non può essere più usato per effettuare gli acquisti.
I pagamenti elettronici, nella loro forma più diffusa come le carte di pagamento, hanno iniziato a diffondersi in Italia nei primi anni Ottanta, con la nascita del circuito Bancomat.
Negli anni Novanta, l’espansione dei pagamenti digitali è proseguita con l’avvento dell’e-commerce, e da allora hanno continuato a evolversi con l’introduzione di nuove tecnologie e soluzioni.
Ad oggi, l’Italia si conferma come uno dei Paesi in cui l’uso dei POS per i pagamenti è molto diffuso, con un numero elevato di terminali installati e un aumento costante delle transazioni digitali.
A breve, però, il nostro Paese potrebbe fare un passo indietro: è stato stabilito che alcuni prodotti specifici possono essere pagati solo in contanti. Se hai una carta di pagamento, potresti rimanere senza merce.
POS, i vantaggi dei pagamenti elettronici
I pagamenti tramite POS (Point of Sale) offrono numerosi vantaggi sia per gli esercenti che per i clienti. I primi hanno la possibilità di velocizzare i pagamenti, ridurre il rischio di furti e smarrimenti di contanti, e semplificare la gestione finanziaria, mentre i secondi possono effettuare pagamenti in modo più comodo e sicura, soprattutto quando si tratta di importi elevati o di acquisti online.
Nel nostro Paese, il POS è obbligatorio per la maggior parte degli esercenti e professionisti che offrono beni o servizi a privati. L’obbligo è stato inserito nel 2022 e mira a promuovere i pagamenti elettronici e ridurre l’evasione fiscale. Ad oggi, risulta essere uno dei metodi di pagamento più diffusi, grazie anche alla crescita della tecnologia contactless che rende tutto più rapido ed immediato.
Italia, addio al POS: cosa succede
L’obbligo di POS per tutti gli esercenti ha reso possibili i pagamenti elettronici in ogni tipo di attività anche per importi molto piccoli. Questa norma, però, potrebbe subire delle variazioni in seguito ad un caso che si è verificato a Genova nel 2024, quando un tabaccaio si è rifiutato di accettare il pagamento di un pacchetto di sigarette con POS. L’acquirente ha quindi allertato la Guardia di Finanzia, che ha sanzionato il venditore. Quest’ultimo, rivolgendosi al Giudice di Pace, è riuscito ad ottenere l’annullamento della multa giustificandolo con il “margine di guadagno estremamente ridotto di cui dispongono i rivenditori di prodotti in monopolio statale”.
Questa sentenza crea un precedente che potrebbe rappresentare una svolta per tutti gli esercenti e i proprietari di attività commerciali. I tabaccai e tutti i rivenditori di prodotti coperti dal monopolio di Stato, dunque, potrebbero decidere di non accettare i pagamenti tramite POS senza subire più alcun verbale o sanzione in considerazione del profitto ridottissimo che deriverebbe dalla vendita di alcuni articoli.