Contanti 2025, scatta la legge “ammazza spendaccioni”: se prelevi questa cifra al bancomat ti segnalano | Ti controllano da testa ai piedi

Prelievo contanti

Prelievo, i limiti del 2025 - lagazzettadiviareggio.it

Attenzione ai prelievi nel 2025: il Fisco non perdona, e i controlli scattano anche per i movimenti più piccoli se ritenuti sospetti.

Quest’anno, i prelievi in contante non passano inosservati. Con i nuovi strumenti dell’Agenzia delle Entrate e il sistema di segnalazione delle operazioni sospette, basta superare certe soglie per attirare l’attenzione e rischiare controlli approfonditi.

Non è solo una questione di debiti non saldati o avvisi già notificati: nel 2025, la normativa antiriciclaggio—figlia del Decreto Legislativo 231 del 2007—punta a bloccare qualsiasi movimento considerato anomalo, sia per privati sia per aziende. Operazioni sopra una certa cifra o ripetute in modo sospetto attivano l’Unità di Informazione Finanziaria, pronta a segnalare irregolarità all’Agenzia.

Ma quali sono i limiti che non vanno superati? E quali rischi corre chi utilizza troppo contante? Facciamo chiarezza su come funzionano i controlli e perché il 2025 non è l’anno da prendere sottogamba, soprattutto quando si tratta di movimenti bancari.

Prelievi al bancomat: i limiti che fanno scattare i controlli del Fisco nel 2025

Nonostante la diffusione dei pagamenti digitali, i prelievi di contanti continuano a essere una pratica comune. Tuttavia, le regole variano in base alla categoria di appartenenza: privati, liberi professionisti o aziende. Chi non rispetta i limiti stabiliti rischia accertamenti, sanzioni o addirittura segnalazioni alle autorità antiriciclaggio, soprattutto in caso di operazioni sospette o non giustificate.

Ma esattamente, cosa si rischia? Per i privati non è prevista nessuna multa per prelievi elevati, ma accertamenti patrimoniali possono essere avviati in caso di operazioni anomale. I professionisti, invece, rischiano multe e accertamenti se i prelievi non giustificati superano i redditi dichiarati. Per le aziende, le conseguenze sono le più gravi, con sanzioni elevate, pagamento di imposte aggiuntive e controlli serrati sui flussi di denaro. Vediamo dunque a quanto ammontano questi limiti nel 2025.

Guardia di Finanza
Prelievi e controlli del Fisco – lagazzettadiviareggio.it

Quanto non prelevare al bancomat in un mese

La questione dei limiti di prelievo riguarda principalmente aziende e professionisti, ma anche i privati devono fare attenzione.

Per i titolari di partita IVA, i prelievi in contante non hanno limiti fissi, ma devono essere coerenti con i redditi dichiarati. Se i flussi di denaro risultano sproporzionati, l’Agenzia delle Entrate può avviare accertamenti fiscali e imporre sanzioni, che possono raggiungere il 100% dell’importo contestato.

Le aziende sono soggette ai controlli più stringenti. Prelievi superiori a 1.000€ al giorno o 5.000€ al mese devono essere documentati con giustificativi come fatture o ricevute. In assenza di questi, l’Agenzia può considerare i prelievi come utili non dichiarati, applicando multe significative, oltre a interessi e ulteriori tassazioni.

D’altro canto, i privati hanno maggiore libertà, ma operazioni superiori a 10.000€ mensili o frequenti prelievi sopra 1.000€ possono essere segnalati all’Unità di Informazione Finanziaria. Pur non essendo previste sanzioni dirette, accertamenti della Guardia di Finanza possono scattare se emergono incongruenze o sospetti di collegamenti con attività illecite.