Affitto, allarme rosso in Italia: nuova tassa mensile da 314,16€ | Dal 1º giugno la pagano tutti

Affitti in aumento vertiginoso

Affitti in aumento vertiginoso - Ansa - Lagazzettadiviareggio.it

Un problema in più per chi vuole affittare un appartamento. È infatti in arrivo un’imposta da ben 314 euro, un vero e proprio salasso

La crisi abitativa in Italia continua a mordere e a farne le spese sono soprattutto studenti e giovani lavoratori costretti a scontrarsi con un mercato degli affitti sempre più proibitivo. L’ultima allarmante rilevazione dipinge un quadro in cui anche la locazione di una singola stanza è diventata un lusso, con picchi che raggiungono cifre impensabili fino a poco tempo fa.

Negli ultimi anni l’aumento della domanda di affitti, in particolare nelle grandi città, ha contribuito a far lievitare il costo degli affitti stessi. La crescita dei prezzi ha riguardato soprattutto le stanze singole piuttosto che gli appartamenti.

Secondo recenti analisi di settore in alcune delle principali città universitarie e poli economici del Paese, il costo medio per affittare una stanza ha subito aumenti vertiginosi, superando in alcuni casi la soglia dei 700 euro mensili.

Un’inarrestabile e pericolosa tendenza al rialzo che sta tagliando fuori molte categorie di persone, in particolare quelle meno abbienti che per lavorare sono costrette a lasciare il proprio luogo di origine.

Affitto, prezzi alle stelle: così non si può andare avanti

In città come Bologna, Firenze e Roma si sono registrati aumenti significativi soprattutto per le stanze singole con canoni medi che si attestano rispettivamente intorno ai 651, 618 e 577 euro mensili.

Un incremento che in diverse realtà supera abbondantemente la crescita dei prezzi degli appartamenti interi, a testimonianza di una domanda sempre più elevata per soluzioni abitative individuali e condivise, a fronte di un’offerta che fatica a tenere il passo.

Affitti in aumento del 44%
Affitti in aumento del 44% – Depositphotos – Lagazzettadiviareggio.it

Affitto, su tutti c’è il caso di Milano

A Milano, la città più cara in questo scenario, una stanza può arrivare a costare in media 714 euro al mese, con punte che in zone centrali o in appartamenti ristrutturati, possono agevolmente toccare i 744 euro. In tal caso l’aumento è pari al 40%, che corrisponde a 36 euro. Uno sproposito. Le ragioni di questa impennata dei prezzi sono molteplici.

Da un lato la crescente mobilità studentesca e lavorativa concentra la domanda nelle grandi città, creando una forte concorrenza per le poche stanze disponibili. Dall’altro, la tendenza dei proprietari a preferire affitti brevi o turistici, spesso più redditizi e meno vincolanti, riduce ulteriormente l’offerta di locazioni a lungo termine per studenti e giovani lavoratori. La stanza in affitto, pur rappresentando una soluzione spesso temporanea e condivisa, si trasforma così in una spesa sempre più gravosa per i bilanci individuali.