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Scritto da Redazione
Notizie brevi
19 Gennaio 2023

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La Kyro Art Gallery di Pietrasanta è lieta di annunciare una importante personale di Narda Zapata dal titolo Misterios che sarà inaugurata sabato 11 febbraio, alle ore 18. Per la sua prima mostra in galleria Narda Zapata propone un progetto interamente orientato sul rapporto di partecipazione e sulle interferenze costruttive tra modelli culturali diversi, lontani tra loro ma comunque interconnessi. «Ponendosi prima di tutto sul piano dell’osservazione e dell’esperienza diretta con fenomeni arcaici (primordiali) annodati a spazi del presente, Zapata propone una riflessione teorica sulla società mediante un’ars combinatoria capace di saldare l’erranza della fantasia con i modi della ratio e di stabilire un nuovo rapporto con la tradizione, tradotta e inevitabilmente (necessariamente, delicatamente, volutamente) tradita, spostata nell’ambito di sfere visive aperte all’aperto di altre cosmogonie, di altri tessuti culturali», avverte Antonello Tolve nel suo testo introduttivo.

Al centro di questo inedito progetto l’artista pone attenzione sul rituale andino della ch’alla che si concentra su una forma di profonda relazione tra il Jache (la persona) e la Pachamama (la madre Terra). Di origini rurali e preispaniche il culto della ch’alla è principalmente quello di ringraziare la terra con dei doni, con delle mesas dulces (mense votive) che contengono al loro interno tutta una serie di elementi – lana bianca o tinteggiata di giallo verde rosso viola, misterios (tavolette di zucchero con rappresentazioni cariche di simboli), wira k’oa (pianta medicinale sacra che cresce sull’Altipiano), un sullu (feto di lama), foglia d’oro, cereali e noci, frutta, pezzetti di palo santo e incenso, alcune foglie di coca, stelle filanti, petali di fiori, alcol, miele – disposti secondo un ordine ben preciso: si mette ad esempio su un foglio di carta il wira k’oa circondato dalla lana, poi si sistemano i dolci, il sullu, la coca e via via tutti gli altri materiali. Quando poi l’offerta è pronta deve essere benedetta con alcol, vino indio o birra e posta su un piccolo braciere perché il fuoco la consumi fino a ridurla in cenere.

Tra gli elementi inseriti nella mesa, i misterios (normalmente se ne usano 12, a indicare gli apostoli o i mesi dell’anno) rivestono un ruolo di primaria importanza perché rappresentano richieste o ringraziamenti legati a un buon esito nell’amore, nel matrimonio, nello studio,
nell’abbondanza o nella ricchezza.
Defolklorizzati e ricontestualizzati in un ambiente che shakera originario e originale, i vari elementi
che compongono la mesa, diventano per l’artista terreno fertile d’un racconto che parte appunto
dalla cosmogonia andina e che si riversa energicamente sul presente: alla depurazione del livello più
strettamente popolare nell’analisi di Zapata subentra infatti uno di ordine analitico mediante il
quale si attua una potente scomposizione della mesa, da cui vengono fuori alcuni suoi elementi
interni, spostati nell’ambito di una equilibrata confusione di stilemi linguistici, di climi multiculturali
e polifonici.
Accanto a una serie di sculture del 2022 e del 2023, a tre pregiati omaggi a Morandi (2022), a tre
arazzi e a una nutrita costellazione di misterios (tra questi Sentado sin tiempo, Post tenebras lux, Los ritos
del amor, Copacabana, La espera, Cada tiempo, Santiago), tutti realizzati appositamente per questa sua
personale e inseriti in teche che creano veri e propri dispositivi, c’è in mostra una grande
installazione – Apacheta (anche questa è del 2023 ed è pensata per l’ambiente della galleria) – dove
l’artista non solo smonta radicalmente la mesa e la riqualifica facendola esplodere nello spazio
espositivo, ma traccia anche il contorno montagnoso della Waraco Apacheta, sito noto come La
Cumbre (sulla strada per la zona subtropicale degli Yungas) che è tra i luoghi privilegiati dove
andare a bruciare e poi sotterrare le ceneri per chiedere buona salute, una casa, amore o prosperità
alla Pachamama.
MINIBIO DELL’ARTISTA
Narda Zapata (La Paz, 1981) si è laureata in arti plastiche all’Universidad Mayor de San Andrés
con un master in storia dell’arte contemporanea all’Universidad Metropolitana de Caracas. Dal
2005 al 2008 ha seguito seminari con Roberto Valcárcel. Nel 2007 ha fondato il collettivo Aschoy e
nel 2008 è stata assistente di Jannis Kounellis per un progetto all’ex stazione ferroviaria di La Paz. Il
suo lavoro nasce da una riflessione sul corpo, inteso come luogo d’esplorazione, di sperimentazione,
di provocazione, d’origine del linguaggio. Accanto al corpo importante è una visione interculturale
che coincide con una molteplicità linguistica e che la porta a usare pittura, video, sound,
performance, scultura, intervento nello spazio pubblico, installazione. Convinta che ogni cultura sia
il risultato di scambi, Narda Zapata parte sempre dalle tradizioni o abitudini del suo popolo per
confrontarle con quelle di altre società. Di lei hanno tra l’altro scritto Eddy Camejo, Lorena
Gonzales Ineco, Efraín Ortuño, Nicholas Petrus, Antonello Tolve.

Narda Zapata, 'Misterios' a cura di Antonello Tolve
Opening | 11 febbraio 2023, ore 18:00
11 Febbraio - 20 Marzo 2023

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