Secondo i modi consolidati del genere autobiografico, dilatando lo sguardo ai propri genitori, ai nonni fino a lambire i bisnonni, tutti vissuti lungo il confine sottile tra l’alta Versilia e la Garfagnana, Franca Giannecchini si fa narratrice di una storia minore che attraversa ed è attraversata dalle vicende epocali di oltre un secolo di Storia grande: l’emigrazione d’inizio Novecento; due guerre mondiali; il fascismo e la faticosa ricostruzione del nostro Paese nel segno della democrazia repubblicana; le formidabili trasformazioni intervenute nella nostra società a partire dalla fine degli anni cinquanta del secolo scorso sul terreno economico, sociale, della mentalità, dei costumi, della libertà e dei diritti… All’interno della pratica sempre più diffusa della scrittura del sé, Cronache di una famiglia: la mia. Un viaggio versiliese tra i ricordi Carmignani Editrice, Staffoli (PI), 2023, si raccomanda al popolo dei Lettori come uno dei prodotti migliori di tale particolarissima letteratura: intanto per l’abile montaggio, tra ieri e oggi, dei materiali narrativi, ovvero l’uso sapiente e personale del passaggio dalla terza alla prima persona. Poi, per l’utilizzo di una lingua mossa, vivace, ricca d’inserzioni dialettali, vernacolari proprie della comunicazione quotidiana delle genti che abitano questo lembo della Toscana di nord ovest. Quindi, per la misurata intelligenza e la discrezione con cui l’Autrice ha saputo raccontare i grandi fatti della Storia, quella con la esse maiuscola e come essa si riverberi nella vita quotidiana degli umili e, non ultimo pregio, la pietas dimostrata nel riguardare alle dinamiche private della sua famiglia e delle persone a lei legate da vincoli di sangue. Insomma, un bel prodotto letterario, ben costruito e altrettanto ben governato, arricchito da un’ottica femminile sui fatti e le persone insieme robusta, delicata e capace di sbalzare figure che restano nella memoria: quella del nonno Alfonso, carbonaio ed emigrante per amore; il padre Amelio, fabbro, che del ferro sembra assumere su di sé durezza e fragilità; Èlia, la madre, che nel corso degli anni rivelerà inopinate qualità di sensibile pittrice… La storia realistica di una famiglia che si dipana lungo il succedersi delle ultime generazioni: una piccola saga che, nell’esercizio imperterrito della memoria, niente concede all’invenzione narrativa, ma mantiene sempre i piedi ben piantati per terra: secondo i modi di una scrittura concreta ma avvolgente e carica di evocazioni e suggestioni che si muove tra reminiscenze di piccoli segreti domestici e modesti documenti conservati gelosamente per anni, vecchie fotografie dai contorni scoloriti - ogni scatto una storia - e antichi oggetti, ormai obsoleti, di un lontano uso quotidiano… Tra questi materiali ancora caldi di vita e di storia, minima ma sempre storia, ha il coraggio emotivo di tornare non solo a immergersi l’Autrice, ma di parteciparli a noi Lettori con una scrittura franca e sincera che scava e cesella, porta alla luce e incide nei cuori.
Cronache di una famiglia versiliese del secolo scorso
Scritto da Luciano Luciani
Cultura
18 Aprile 2024
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