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Scritto da Redazione
Economia
07 Febbraio 2023

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“Siamo sgomenti nell’apprendere che ancora una volta si è rischiato un disastro ferroviario alle porte di Viareggio, ancora una volta per un convoglio carico di Gpl. L'inconveniente tecnico che il 3 febbraio, per colpa di un malfunzionamento del sistema frenante, come appreso anche dagli organi di stampa, ha costretto un convoglio merci a fermarsi per il surriscaldamento dei freni, poteva trasformarsi in un nuovo disastro come quello che nel 2009, proprio a Viareggio, causò 32 morti; un rischio che avevamo annunciato!”.

Inizia così il comunicato con cui il sindacato Cub-Trasporti ha deciso di esporsi in merito al nuovo incidente ferroviario avvenuto alla stazione di Viareggio.

Grazie all’intervento tempestivo dei macchinisti e dei vigili del fuoco tutto si è risolto per il meglio, ma è stato difficile non ricollegare l’evento a quello, ben più catastrofico, avvenuto ormai quattordici anni fa proprio a Viareggio, in cui era sempre coinvolto un convoglio carico di Gpl.

Il sindacato spiega come già un anno fa abbia denunciato la pericolosità del sistema frenante dei carri merci, riportando minuziosamente situazioni di pericolo avvenute sia in Italia che all’estero. Il primo esposto risale addirittura al 31 gennaio del 2022, ma nessuna risposta è arrivata. Le suole di ghisa dei sistemi frenanti sono state sostituite da altre meno efficaci, ma nonostante gli appelli alla sicurezza niente è stato per ora fatto.

Lavoratori, passeggieri e residente nelle zone limitrofe alle stazioni continuano a rischiare tanto, troppo, per queste mancanze: è necessario, secondo il Cub, evidenziare le falle sistemiche, senza dare la colpa ai lavoratori.

“Di fatto, già nel processo sulla strage ferroviaria di Viareggio, nonostante siano state ritenute valide tutte le nostre tesi – spiega il sindacato – siamo stati costretti a rifondere diverse migliaia di euro di spese giudiziali. Continueremo comunque a presidiare la sicurezza delle lavorazioni ferroviarie anche in solidarietà delle famiglie delle vittime della strage ferroviari di Viareggio e del comitato Il mondo che vorrei, che stanno giustamente sta protestando per questo nuovo episodio. Per quanto accaduto il 3 febbraio, vigileremo perché non si addossi la responsabilità ai lavoratori coinvolti, e perché invece emergano le responsabilità gestionali, organizzative e politiche, di chi da più di un anno ha scelto di ignorare le nostre denunce”.

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