Non solo l’8 marzo, per festeggiare e ricordare le donne, ma un intero mese di eventi. Questa la proposta già in essere del comune di Massarosa che da sempre si conferma attento alle tematiche che riguardano l’altra metà del cielo. A presentare le numerose iniziative è l’assessore Alberta Puccetti che ha spiegato che il mese è stato strutturato cercando di creare un vero e proprio viaggio che parta dalla storia e arrivi fino ai tempi nostri. Alice Checchi, presidente della commissione pari opportunità ha spiegato che: “Come commissione abbiamo fortemente voluto appoggiare e dare una mano a tutti gli eventi che sono stati organizzati intorno alla giornata dell’8 marzo, prendendo come spunto il lavoro delle donne, dagli inizi, da quando sono nate le prime rivolte. Abbiamo iniziato con il libro che è stato presentato a villa Gori ‘ Il coraggio delle donne di ieri e oggi’,per arrivare alla situazione odierna.”
In quest’ottica, è stata fatta una ristampa del libro di Alfredo Gori “ Le lavandaie di Stiava”. “Spesso ci dimentichiamo di parlare della storia minima. Gli anziani, quelli della porta accanto – ha raccontato Gori – In questo libro si racconta la storia delle lavandaie di Stiava. Sono state attive e combattive. Nel 1933, vi fu la rivolta delle lavandaie detta la rivolta delle picchie ( strumento usato per lavare i panni). Le donne sfidarono il governo. Quando il comune di Viareggio, decise di fare l'acquedotto e prendere l'acqua a Stiava, le donne entrarono in sommossa. Le donne ottennero di mantenere l'acqua per il lavatoio e per le canalette, con una ripicca. Una delle concessioni che il comune fece fu un lavatoio coperto. Le lavandaie di Stiava si sono sempre rifiutate di andare a quel lavatoio e da allora lo chiamarono ‘i lavandini’.” Donne conosciute e sconosciute, donne che hanno cambiato la storia. Questo è l’argomento del lavoro dell’illustratrice Annalisa Casini “ Donne, ieri, oggi”. Nato come un lavoro privato, la mostra oggi ha preso vita allo spazio Lumen di via Duccini e sarà possibile visitarla fino a domenica. Accanto a ogni opera un cartellino che racconta la storia della donna raffigurata. L’idea è quella di interessare oltre l’immagine e di incuriosire.
Grande attesa per l’evento che si svolgerà sabato 23 marzo alle 10 a Valpromaro “Donna, vita e libertà”. Ha raccontarlo è la vice presidente UDIK responsabile Kurdistan Save the chidren per Emilia e Toscana, Eleonora Mappa. Domani verranno intitolati due alberi e messa in posa una targa in memoria di Jina Mahsa Amini. Un storia toccante raccontata nel libro di Gulala Salih che sarà presente all’evento e a fine commemorazione, lo presenterà. Il ciclo di eventi si conclude con l’appuntamento del 6 aprile alle 10.30 a Villa Gori “ Scelgo di contare”, presentato dal consigliere Francesca Bianchini. Un argomento difficile e ampio che mette il focus su uno dei punti cardine legati alla libertà delle donne: l’indipendenza economica. A parlare di questo spinoso, delicato e fondamentale argomento sarà la dottoressa Sabrina De Ranieri. Presente alla conferenza anche la Casa delle Donne, che da sempre si schiera dalla parte delle donne. Anche a Massarosa è attivo, proprio grazie a questa associazione e alla convenzione con il comune un servizio di sportello anti-violenza.
La presidente, Ersilia Raffaelli ha raccontato in sintesi cosa è e di cosa si occupa la Casa delle Donne: “Noi siamo un ponte tra la società e le istituzioni. Mi viene da dire che le donne nella storia sono tanto ignorate, quanto invece sono state importanti. Uno dei nostri compiti è rimuovere questa ignoranza soprattutto quando è voluta.” Importante tra le tante cose, l’impegno sulla prevenzione, con incontri nelle scuole, partendo fin dai più piccoli, perché, come ha detto la Raffaelli, è una questione di scelta. Anche gli appuntamenti della Casa delle Donne, in questo Marzo, sono stati molti. Del progetto di eventi proposto “ Esistere per resistere”, manca ancora un appuntamento, che sarà mercoledì 3 aprile “ Uomini e donne in guerra, alle 17 a Palazzo Paolina.
Un applauso dell’amministrazione comunale va anche alla CREA per il conseguimento della certificazione di genere. La certificazione è uno strumento, che garantisce l’attenzione all’inclusione delle donne nel mondo del lavoro. I numeri della CREA sono davvero impressionanti. La CREA è una cooperativa con 219 lavoratori di cui 182 donne e tutti con regolare contratto. Un progetto che ogni anno viene ricontrollato e passato al setaccio, in una logica di buone pratiche che devono essere mantenute. Moltissime le attenzioni anche per la maternità e la gestione del part-time.
Una presentazione vissuta dall’amministrazione comunale con una grande partecipazione, che si è conclusa con le parole del sindaco: “ Le donne, oggi, hanno molti più diritti, ma sappiamo bene che la strada è ancora molto lontana. La parola fondamentale di oggi è scegliere. Le scelte possono cambiare il pensiero, la cultura. Ognuno di noi deve avere la liberà di scegliere, per poter creare una società, dove uomini e donne, possano avere le stesse opportunità” .
