La gestione e la messa in sicurezza degli istituti scolastici diventa ogni anno una questione sempre più spinosa per le amministrazioni comunali di tutta Italia. Mancano i fondi e dall’altra parte le normative si inaspriscono, e non è un caso che anche il comune di Massarosa, con le sue 21 scuole, sia alle prese con una problematica di questo tipo.
La normativa che spaventa di più, o almeno è quello che è stato affermato dai consiglieri di opposizione Marzia Lucchesi e Pietro Bertolaccini del gruppo Per Massarosa e Nicola Morelli e Pietro Cima della Lega, è rappresentata dalla verifica della vulnerabilità sismica: un obbligo che non sussisterebbe nel caso di opere progettate dopo il 1984, ma che interesserebbe più di dieci istituti su tutto il territorio massarosese.
Con un comunicato congiunto, i già sopracitati consiglieri hanno rimarcato come, e a dispetto del valore strategico di questa misura, l’attuale amministrazione non abbia minimamente considerato nel bilancio previsionale del prossimo biennio questi investimenti fondamentali.
“La valutazione della vulnerabilità sismica è obbligatoria per opere rilevanti e strategiche. Non c'è obbligo immediato di intervento – spiegano i consiglieri – ma c'è quello per la programmazione, e quindi per la spesa, degli interventi. Di questa spesa, nel bilancio previsionale 2023-2025 dell'attuale amministrazione, non se ne vede traccia. A dire il vero la cosa non ci meraviglia più di tanto: lo scorso giugno è stata bocciata una nostra mozione in cui chiedevamo di rendere le scuole più dignitose per i bambini, a partire dai bagni. Le scuole del nostro territorio sono sempre più affollate, sempre più fatiscenti e sempre meno sicure. Pertanto, noi consiglieri dei gruppi Per Massarosa e Lega ci attiveremo affinché, almeno sull'adeguamento sismico, non si scherzi”.