Teatro esaurito, entusiasmo, cori del pubblico e tanti applausi per la serata inaugurale di “Musica e parole” edizione 2024. Giovedì sera al Comunale di Pietrasanta i quattro musicisti del “Giardino dei semplici” hanno conquistato il pubblico con un accattivante mix di canzoni napoletane e pop melodico. “Abbiamo voluto rievocare gli anni ’70, un periodo felice per la musica italiana” ha detto in apertura di serata una soddisfatta Franca Dini, ideatrice e promoter della manifestazione. E infatti il programma prevede i “Dik Dik” (il 21 marzo) e “I cugini di campagna” (il 18 aprile): entrambe le serate sono già esaurite, a conferma del potere di attrazione di “Musica e parole”.
Dicevamo della miscela tra canzone napoletana e pop. Sotto la guida di Carlo Fontana, presentatore che non ha perso un colpo, il quartetto ha scaldato la serata con un medley di celebri brani partenopei: “Anema e core”, “Malafemmena”, “Reginella”, “O surdato ‘nammurato”, “Funiculì, funiculà”. Canzoni del passato che il gruppo reinterpreta con apporti personali e l’uso del falsetto. Per restare nella tradizione ecco poi “O sole mio” (un classico interpretato a suo tempo anche da Elvis Presley) e “Tu ca nun chiagne”, inciso dal “Giardino dei semplici” come sigla di una serie televisiva nel 1975. Questo brano ebbe un successo travolgente e conquistò il disco d’oro. Poi ci sono i pezzi moderni, prodotti da Giancarlo Bigazzi e Totò Savio: “M’innamorai”, “Vai” (hit del Festivalbar 1976), “Concerto in la minore (dedicato a lei)”, “Grande amore”, scritto da Tommy Esposito – entrato nel gruppo nel 1980 – e da Francesco Boccia e portato al successo da “Il volo”. E ancora “Miele”, brano partecipante a Sanremo 1977 e premiato con il Telegatto. Conclusione con “Dannata idea”, scritta ai giorni nostri e un bis che ha mescolato grandi successi di cantautori degli anni Settanta.
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