Tre anni fa, il 15 maggio 2021, intorno alle 16, all'uscita di un convivio tra amici nel quale aveva dato giù a tutte le sue risorse, Enio Manattini si recò in piazza Matteotti a Pietrasanta raggiungendo la statua del Guerriero di Fernando Botero. Qui, forse per imitare la nudità della scultura, si era tolto tutto quello che aveva indosso restando come mamma lo aveva fatto. Peccato che di fronte a tanta sfrontatezza una pattuglia dei carabinieri, chiamata a intervenire sul posto, lo aveva identificato e, dopo svariati tentativi andati a vuoto di convincerlo a rivestirsi, lo aveva denunciato per atti osceni in luogo pubblico. L'uomo, 58enne, marmista, nato e cresciuto oltreché abitante a Pietrasanta, non aveva battuto ciglio del resto aveva bevuto abbastanza per non essere in grado di connettere.
Rinviato a giudizio, proprio nella giornata di ieri il giudice ne ha disposto l'assoluzione perché il fatto non costituisce una fattispecie degna di reato. In sostanza si tratterebbe di un semplice illecito amministrativo. Soddisfatti, ovviamente, i due legali del foro di Massa che hanno assistito e fatto assolvere il proprio cliente, l'avvocato Micaela Muttini e il collega Giuseppe Pavich. Entrambi, a fine udienza, hanno commentato la sentenza: "Siamo molto soddisfatti della sentenza che ha assolto il nostro assistito - ha detto Muttini - Manattini si è soltanto spogliato in piazza, forse per emulare la statua del guerriero di Botero, ma non ha fatto nessun gesto sconcio o che alludesse alla sessualità".
"Il reato contestato - ha aggiunto il collega Pavich - non sussisteva non solo perché la semplice nudità non è considerata atto osceno, ma anche perché non vi erano neppure minori nei paraggi,in quanto la piazza Matteotti era vuota e la vicina scuola era chiusa: il fatto è avvenuto alle 16 di un sabato pomeriggio".
Nella foto: i due legali del foro di Massa Micaela Muttini e Giuseppe Pavich