Anno XI 
Venerdì 19 Aprile 2024
  - GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Pietrasanta
09 Settembre 2022

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Quest'anno la nidificazione della tartaruga marina Caretta caretta, evento ormai "ricorrente" quasi ogni estate per la nostra regione dal 2013, ha seguito un andamento del tutto nuovo e particolare. Infatti le tartarughe hanno nidificato nella parte più settentrionale della regione, tre volte a Marina di Massa e una a Marina di Pietrasanta.

Nello specifico si tratta di tre nidi accertati a Marina di Massa, deposti forse da una sola tartaruga, a distanza di circa 10 giorni l'uno dall'altro, all'interno di tre diversi stabilimenti balneari ad una distanza di 700-1200 m: bagno Nical, Sport e Natura, Carol di Ponente. Le nidificazioni sono state "scoperte" dai volontari del WWF che erano impegnati nel pattugliamento delle spiagge, in orario notturno o all'alba, alla ricerca delle caratteristiche tracce lasciate da mamma tartaruga dopo la deposizione delle uova.

A Marina di Pietrasanta il 28 agosto sono state invece ritrovate numerose tracce di piccole tartarughe appena sgusciate dall’uovo (hatchlings) ma non è stato possibile individuare la posizione esatta della camera d’incubazione del quarto nido toscano.

  • Nido presso il bagno Nical a Marina di Massa, deposto l'8 luglio a circa 12 m dalla battigia. La tartaruga è stata osservata sulla spiaggia mentre risaliva l'arenile e si è poi infilata sotto un patino (dove poi ha deposto le uova). L'effettiva presenza di uova è stata verificata il giorno successivo dal personale del Museo di Calci-Università di Pisa. Il nido, posizionato in mezzo a due file prospicenti di ombrelloni, è stato protetto da un recinto basso con rete metallica e paletti di legno.

La schiusa di questo nido è avvenuta il 30 agosto quando, verso le 22:00, quattro tartarughini sono usciti dalla sabbia. Il giorno successivo non ci sono invece state nascite e poi un solo individuo è fuoriuscito dalla sabbia il 1 settembre alle 8:00 di mattina.

Dopo circa una settimana dall'ultima emersione, secondo le Linee guida WWF, nella serata del 7 settembre il nido è stato scavato: il materiale ritrovato consiste in 95 uova integre non schiuse e cinque gusci attribuibili alle cinque tartarughe nate. La covata complessiva era quindi di 100 uova ed il successo di schiusa è stato molto basso pari al 5%. 

Le uova integre sembrano vuote, alcune già in fase di decomposizione segnalato dal cattivo odore, il colore giallino e le numerose macchiettature probabilmente attribuibili alla presenza di funghi; l'assenza di vita all'interno delle uova, soprattutto quelle apparentemente più turgide e chiare, è stata verificata grazie ad uno strumento da campo messo a disposizione dall'Acquario di Livorno (Costa Endutainment) chiamato Buddy (Digital egg monitor), un monitor digitale che rileva la presenza del battito cardiaco all'interno dell'uovo (foto di Giovanni Raimondi).  Anche la speratura, un'operazione che consiste nell'osservazione di un uovo controluce, mediante una lampada "sperauovo" non ha rilevato segni di fecondazione o la presenza di embrioni. Ogni uovo è stato misurato (il diametro) e pesato. Tutto il materiale è stato conservato e sarà analizzato nei prossimi giorni dai veterinari dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana di Pisa per verificare quanto supposto sul campo. Sono in fase di accertamento scientifico le motivazioni della non schiusa, che saranno comunicate successivamente.

  • Nido presso bagno Sport e Natura a Marina di Massa, deposto il 21 luglio alla base di un ombrellone a 9,6 m dalla battigia, è stato verificato e poi traslocato, da parte dell'Associazione TartAmare,  a 39 m di distanza dall'acqua all'interno dello stesso stabilimento balneare. Il nido contiene 97 uova. A sua protezione è stata costruita un'ampia recinzione utilizzando una rete metallica a maglie larghe, alta circa due metri.
  • Nido presso bagno Carol di Ponente a Marina di Massa, deposto il 4 agosto a 28 m di distanza dal mare, sotto un gazebo. La tartaruga è stata osservata, sempre dai volontari WWF, verso le 2 della notte mentre deponeva le uova, ha iniziato poi a ricoprire verso le 2:30 ed è rientrata in acqua alle 3 circa; in questo caso non è stato necessario scavare per accertare la presenza del nido. I gestori dello stabilimento balneare sono stati disponibilissimi a togliere la tenda ombreggiante sotto la quale è stato scavato il nido e a consentire la costruzione di un'ampia recinzione (rete a maglie larghe, alta due metri) per evitare giochi di spiaggia e disturbo. Sulla superficie della sabbia, sopra la camera del nido, in tutti i casi, è stata inoltre posizionata una rete elettrosaldata con maglie di 5 cm (a protezione contro eventuale scavo di animali selvatici o domestici).

In tutti i casi si sottolinea una grande partecipazione, interesse e sensibilità da parte dei gestori degli stabilimenti in questione e dai loro fruitori, nonché dai turisti balneari in genere che si sono accostati con grande rispetto ai luoghi interessati dalle nidificazioni con entusiasmo e curiosità, facendo domande agli esperti che si sono avvicendati sui nidi per i rilievi e monitoraggi necessari.

Si presume che i tre nidi siano stati deposti dalla stessa femmina (si riportano il letteratura deposizioni successive a distanza di circa 10-12 giorni l'una dall'altra); questa ipotesi sarà verificata successivamente quando si potranno fare indagini genetiche sul materiale (uova e/o embrioni e piccoli morti) raccolto nella camera del nido durante l'ispezione post schiusa (che si effettuerà sette giorni dopo l'emersione dalla sabbia dell'ultimo tartarughino).

Quest'estate il fenomeno della nidificazione in Toscana è molto interessante e particolare anche perché non si sono registrate altre nidificazioni nella parte meridionale della nostra regione, come invece era successo gli scorsi anni.

Su tutti i nidi, in collaborazione con Università di Pisa-Museo di Calci, e nell'ambito delle attività della rete di monitoraggio dell'OTB della Regione Toscana, e in accordo con il WWF che ha la gestione e la responsabilità per il monitoraggio e la sorveglianza dei nidi in questa area geografica, ARPAT si è attivata per effettuare rilievi di temperatura, superficiale e profonda, per registrare la distanza del nido dalla battigia, la pendenza dell'arenile, l'esposizione della spiaggia, per effettuare campionamenti di sabbia per l'analisi della granulometria ed ha installato un datalogger in profondità per la misura in continuo della temperatura.

l data logger di ARPAT sono stati posizionati a circa 30 cm di distanza dalla camera del nido e a circa 40 cm di profondità (le uova sommitali, verificate nella prima deposizione, erano posizionate a 30 cm dal piano basale della sabbia), in modo da intercettare le temperature attorno al punto medio della camera del nido. I dati termici sono stati scaricati periodicamente (ogni settimana-10 giorni, ultimo download 26 agosto) e sono stati elaborati secondo diversi algoritmi e grafici presenti in letteratura: Ackerman 1997 (CRC Marine Science Series), Matsuzawa et al., 2002 (Marine Biol. 140: 639–646), Miller et al., 2017 (Chel Cons. Biol. 16: 111-122) e Watson & Lamont, 2022 (J. Exp. Marine Biodiv. 546, 1-10). I risultati ottenuti hanno fornito una stima del momento della schiusa. In particolare, per il primo nido, deposto l' 8 luglio, le simulazioni fatte collocavano la schiusa tra il 50° e il 55° giorno dalla deposizione questi dati; in linea con quanto previsto la schiusa è avvenuta al 53° giorno.

In base a queste considerazioni il WWF ha organizzato turni di volontari per garantire una la sorveglianza H24 al nido almeno 3-4 giorni prima della data stimata per la nascita e, grazie alla loro presenza sul posto e all'impegno instancabile, infatti, è stato possibile osservare le nascite preso il bagno Nical.

Tutte le operazioni di sorveglianza e gestione di questo primo nido toscano hanno visto il fondamentale interessamento di tanti attori tra cui i gestori del bagno Nical e i suoi ospiti, senza la cui disponibilità, sensibilità e pazienza tutto sarebbe stato molto più complesso; ma poi anche il Comune di Massa e la Capitaneria di Porto che hanno messo in atto ordinanze specifiche ed azioni mirate alla salvaguardia del nido, oltre ad essere stati presenti in prima persona a tutte le serate/nottate di sorveglianza e di attesa della schiusa fino a presenziare alle conclusive operazioni di scavo. Un doveroso ringraziamento va ai numerosi volontari, appartenenti soprattutto a WWF Italia, Associazione TartAmare, Legambiente Versilia e Sea Shepherd che si sono alternati in questa vicenda, senza la presenza dei quali e la dedizione senza sosta non sarebbe possibile sostenere questa attività e la scoperta di questo importante "tesoro" prezioso dal punto di vista scientifico.

Il fenomeno della nidificazione di Caretta caretta quest'anno ha assunto comunque dei tratti peculiari e si differenzia molto da quanto successo negli anni passati, anche per la riduzione del numero di nidi registrato, rispetto al 2021, in tutte le regioni italiane ma anche a livello mediterraneo.

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